Economia
Banche salvate, troppa nebbia nella City
E' proprio il caso di dirlo. Questa volta l'autorevole Financial Times ha pisciato fuori dal vaso. Come quotidiano, facciamo parte di diritto della categoria dei gufi che ha messo più volte nel mirino la Renzinomics. Siamo sempre stati puntuali nel sottolineare i ritardi e le manchevolezze del nostro Paese nel panorama europeo e internazionale e ora i lettori e i colleghi britannici ci consentiranno lo sfogo nei confronti del giornale finanziario della City che ha criticato l'iniziativa del governo italiano per affrontare le ristrutturazioni delle decotte Banca Marche, CariChieti, Cari Ferrara e Banca Etruria. Salvataggio in cui ha avuto un ruolo, tramite garanzie, la Cdp del duo Costamagna-Gallia. La longa manus del Tesoro, spiega il Ft, che in sostanza fa da foglia di fico "per coprire l'intervento del governo" e, quindi, l'ennesimo comportamento non politically correct nell'Ue che vieta rigorosamente gli aiuti di Stato che in questo caso sono serviti per coprire le magagne del sistema bancario.
E qui la bacchettata questa volta non ci sta e supera il limite. Vogliamo parlare infatti del salvataggio del governo olandese post crisi mutui subprime della banca Abn Amro, riportata ora in Borsa con tanto di lauta plusvalenza per i contribuenti di Sua Maestà? E, proprio oltre Manica, ricordare anche le nazionalizzazioni di Northern Rock (la prima a registrare le angosciose file dei correntisti fuori dai bancomat preoccupati dei loro risparmi nel 2008) o di Royal Bank of Scotland?
E che dire del prestito da 80 miliardi di euro messo a disposizione dalla Troika alle banche spagnole per ripulire i loro bilanci pieni di sofferenze o dei 100 sborsati dall'ordoliberista Angela Merkel per nazionalizzare la tedesca Hypo Re o Commerzbank che ha ancora come azionista principale Berlino? Ricordiamo ai fini analisti della City che i 4 miliardi di oneri per il salvataggio delle 4 disastrate banche italiche e condurre in porto l'operazione verranno sborsati interamente dal sistema bancario. Sarà forse il caso che a Londra aggiustino il tiro?