Banche, Profumo: "Disdetta contratto al 31/12 ma la disapplicazione può slittare"
“La nostra volontà è quella, prima o poi di fare un contratto. Se per il 31 dicembre non è successo nulla, e comunque la disdetta deve essere data, noi potremmo dire che la eventuale disapplicazione avviene dopo un certo periodo di tempo se non si fa un accordo”. Così il presidente del Comitato sindacale dell'Abi, Alessandro Profumo, a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio 24 sulla rottura delle trattative con i sindacati dei bancari sul rinnovo del contratto. Il contratto dei bancari sarà con ogni probabilità disdettato alla scadenza il prossimo 31 dicembre "ma la disapplicazione effettiva può slittare se c’è una visione di dove andiamo a parare" con i sindacati.
“Le banche non possono andare contro la legge di gravità per il rinnovo del contratto di categoria”, ha spiegato poi Profumo. "Se i ricavi sono stabili o in discesa e il costo unitario del lavoro cresce non quadriamo i conti", ha aggiunto dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto che dopo alcune proroghe scadrà il prossimo 31 dicembre. Profumo ha ricordato i cinque capitoli principali della vertenza: "recupero dell'inflazione, Tfr, scatti di anzianità, area contrattuale e inquadramenti. Sono cinque elementi su cui serve un punto di equilibrio. Siamo coscienti che dovremo muoverci dalle situazioni di partenza dando sostenibilità di lungo periodo al settore".
“Al Monte dei Paschi ogni esponente dell'attuale gruppo dirigente guadagna meno rispetto al suo omologo della gestione precedente: l'insieme del gruppo dirigente guadagna il 26% in meno e se nel contratto nazionale dei bancari ci fosse un risparmio del 26% lo firmeremmo domattina". Dai sindacati è giunta la richiesta ai top manager di dare un segnale riducendosi gli emolumenti. Secondo Profumo “il calo delle retribuzioni dei vertici” è avvenuto anche in altre banche.