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Bernanke Obama

Le banche americane? Non solo hanno archiviato definitivamente la fase post Lehman Brothers, tornando a far profitti come prima dello scoppio della crisi dei mutui subprime, ma sono anche pronte ad affrontare una nuova buriana finanziaria.

La Federal Reserve di Ben Bernanke ha promosso infatti 17 grandi istituti di credito americani su 18 all'esame degli stress test. Davanti a uno scenario che prevede una disoccupazione al 12,1%, cali del mercato azionario di oltre il 50% e flessioni dei prezzi immobiliari del 20%, oltre a una drastica frenata dell'Asia, soltanto la Ally Financial, la ex controllata finanziaria della Gm, rimarrebbe scossa dalla crisi.

Il governatore della Fed, Daniel Tarullo, ha dichiarato che "significativi aumenti sia delle qualità che della quantità del capitale delle banche negli ultimi quattro anni hanno consentito di assicurare che gli istituti continuino a concedere credito a consumatori e aziende anche in momenti economici difficili". La Banca centrale ammette però che le perdite, in un simile scenario negativo, saranno significative: "Le perdite ipotizzate per le 18 banche totalizzerebbero 462 miliardi di dollari durante i nove trimestri considerati nello stress test", si legge nel comunicato diramato della Fed.

Bank of America perderebbe 51,8 miliardi di dollari tra la fine del 2012 e la fine del 2014 a causa anzitutto di prestiti in sofferenza. JP Morgan perderebbe 32,3 miliardi e Citigroup 28,6 miliardi. I due istituti con il livello di capitale Tier 1 più solido in presenza di rovesci dell'economia sono Bank of New York Mellon e American Express. Come parte della nuova edizione degli stress test, la terza, la Fed comunicherà separatamente la prossima settimana, il 14 marzo, il proprio giudizio anche sui piani di capitale delle singole banche. Molti gruppi sperano di poter annunciare con il benestare dell'istituto centrale una serie di aumenti dei dividendi e di buyback azionari.

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