Economia
Covid, il 60% delle famiglie fatica ad arrivare a fine mese

Bankitalia, comportamenti di consumo degli italiani continuano a subire l'impatto dell'emergenza sanitaria
Covid, migliorano le prospettive economiche ma famiglie sono ancora in difficoltà. L'analisi Bankitalia
Quasi un terzo delle famiglie italiane ha percepito nell'ultimo mese un reddito più basso rispetto a prima dello scoppio della pandemia. Il calo, secondo Bankitalia, è più diffuso tra quelle con capofamiglia lavoratore autonomo o disoccupato e nelle zone che al momento dell'intervista erano maggiormente colpite dall'emergenza sanitaria (zone arancioni e rosse). Il peggioramento delle condizioni reddituali ha continuato a essere mitigato dalle misure di sostegno al reddito, tra dicembre del 2020 e febbraio del 2021 ne avrebbe beneficiato un quarto delle famiglie. Sono i dati che emergono dalla 4° indagine straordinaria sulle famiglie italiane della Banca d'Italia. Il 60% delle famiglie italiane fa fatica ad arrivare a fine mese.
Risulta inoltre che il 70% delle famiglie prevede per l'anno in corso un reddito pari a quello percepito nel 2020. Poco più di un sesto si attende che sarà inferiore. Tale quota sale a un quarto tra coloro che ritengono che l'emergenza sanitaria si protragga più a lungo. Sebbene quindi le attese sulle prospettive dell'economia e sul mercato del lavoro siano migliorate, le famiglie non si aspettano che l'emergenza sanitaria sia superata in tempi brevi. Solo il 16% ritiene che verrà meno nel corso del 2021, mentre un terzo pensa che si protrarrà almeno fino al 2023.
I comportamenti di consumo, spiega ancora la ricerca, continuano a risentire dell'emergenza sanitaria: per le famiglie che arrivano con difficoltà alla fine del mese la contrazione dipende in prevalenza dalle minori disponibilità economiche. Per i nuclei più abbienti pesano soprattutto le misure di contenimento e la paura del contagio. Infine, scrive la Banca d'Italia nel presentare la ricerca, una quota significativa di famiglie ha risparmiato nel 2020: solo un terzo del risparmio accantonato lo scorso anno verrebbe speso nel 2021.