Economia
Bankitalia: "Incertezza sul rapporto debito-Pil. Avanti con le riforme"

Il nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria diffuso da Via Nazionale rileva da monitorare: i tassi di interesse elevati, l'incertezza economica e geopolitica
Bankitalia, "Rischi significativi per stabilità finanziaria, banche e debito privato alleviano il quadro"
In Italia i rischi per la stabilità finanziaria restano “significativi” anche se beneficiano del miglioramento delle condizioni del sistema bancario e del basso livello di indebitamento del settore privato. E’ quanto rileva il nuovo Rapporto sulla stabilità finanziaria, appena diffuso dalla Banca d'Italia, in cui si segnala come il contesto macroeconomico resta “incerto” a causa di: tassi di interesse elevati, incertezza sulle prospettive economiche e tensioni geopolitiche.
Ma oltre alla debolezza dell’economia globale, continua l’analisi di Via Nazionale, pesano l’alto debito pubblico, “per il quale il quadro programmatico del Governo prevede un calo solo marginale nel prossimo triennio” e i timori di un ritorno a una condizione strutturale di bassa crescita.
Bankitalia, "Previsto peggioramento qualità credito, nessun allarme ma monitoriamo"
L’andamento degli indicatori che anticipano il deterioramento degli attivi bancari, come ritardi di pagamento, al momento "non evidenzia particolari segnali di peggioramento della qualità del credito; tuttavia gli effetti del rialzo dei tassi di interesse e del quadro macroeconomico meno favorevole, non ancora interamente dispiegati, potrebbero incidere sulla futura capacità di rimborso dei debitori" soprattutto sui prestiti a tasso variabile prosegue nel report Banca d'Italia, che spiega di "seguire da vicino l’adeguatezza delle rettifiche di valore sui prestiti apportate dalle banche".
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Via Nazionale inoltre riconosce come le stime "indicano un graduale incremento del tasso di deterioramento del complesso dei prestiti a famiglie e imprese nel corso del prossimo biennio, che raggiungerebbe il 3,2 per cento nel 2025, guidato dall’aumento dell’onere del debito".
Stabilità finanziaria, debito resta incerto: "Servono riforme e politiche prudenti"
Fra i fattori di rischio per la stabilità finanziaria "oltre alla debolezza dell’economia globale, pesa l’alto debito pubblico, per il quale il quadro programmatico recentemente pubblicato dal Governo prevede un calo solo marginale nel prossimo triennio". Lo segnala il Rapporto sulla stabilità finanziaria, appena diffuso dalla Banca d'Italia, che spiega come "le incertezze sulla dinamica del rapporto tra il debito e il prodotto restano non trascurabili, sia nel breve sia nel medio e lungo termine, anche a causa della revisione al rialzo delle stime di erogazione degli incentivi edilizi".
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"Per contrastare queste incertezze, a una condotta prudente della politica di bilancio - è l'indicazione di Via Nazionale - dovranno necessariamente accompagnarsi riforme capaci di rafforzare la crescita potenziale dell’economia"
Bankitalia, "Su peso Npl azzerata differenza fra banche italiane ed Eurozona"
Nei primi sei mesi del 2023 sono state effettuate operazioni di cessione di crediti deteriorati per circa 3 miliardi di euro. Il rapporto tra questi Npl e il totale dei finanziamenti al netto delle rettifiche si è mantenuto stabile al 1,4 per cento" per via della riduzione in parallelo dei prestiti in essere, scesi da 2328 di dicembre 2022 a 2248 miliardi di euro a giugno 2023.
Il Rapporto sulla stabilità finanziaria spiega come in virtù di questa dinamica sul fronte dell'Npl Ratio "il divario tra i gruppi significativi italiani e il complesso degli intermediari soggetti alla supervisione diretta della BCE si è sostanzialmente azzerato" . Peraltro i prestiti in bonis in stadio 2 sono scesi da 227 a 211 miliardi con un divario tra banche significative e quelle meno significative "quasi nullo".