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Economia
Benzina, ancora rialzi alla pompa: il self supera 1,7 euro al litro
(Fonte: Pexels)

Caro carburanti, allarme prezzi: il diesel sfonda quota 1,8 euro al litro

Nuovo giro di vite sulla rete di carburanti: secondo quanto elaborato dal Quotidiano Energia sulla base  dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri 10 ottobre, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 1,691 euro/litro (1,690 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,660 e 1,710 euro/litro (no logo 1,675).

Il prezzo medio praticato del diesel self si posiziona a 1,840 euro/litro (contro 1,836), con le compagnie tra 1,825 e 1,862 euro/litro (no logo 1,824). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,788 a 0,805 euro/litro (no logo 0,783). Infine il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,811 e 3,353 (no logo 2,846). 

Caro carburanti, a fine mese scade la proroga al taglio delle accise 

In questo scenario grigio, il Codacons ricorda che il prossimo 31 ottobre scadrà la proroga al taglio delle accise disposto dal Governo. "I prezzi dei carburanti hanno ripreso la corsa al rialzo, una situazione pericolosissima perchè getta benzina sul fuoco dell'inflazione e aggrava la spesa degli italiani", spiega il presidente Carlo Rienzi. "L'aumento dei listini di benzina e gasolio, infatti, si ripercuote in modo diretto sia sui costi di rifornimento delle famiglie, sia sui prezzi al dettaglio del prodotti trasportati, l'85% della merce venduta in Italia", aggiunge Rienzi. 

"Sulla base dei listini alla pompa attuali, senza una proroga del taglio alle accise a partire dall'1 novembre la benzina in modalità self arriverebbe a costare circa 2 euro al litro, mentre il gasolio volerebbe a 2,145 euro al litro, scatenando effetti a catena per famiglie, imprese ed economi. Per tale motivo chiediamo al prossimo Governo di intervenire con urgenza sul tema carburanti, attraverso misure in grado di affrontare in modo strutturale il problema e calmierare sul lungo periodo i listini", conclude Rienzi. 

Unc: "Verso un novembre nero: questi sono i primi effetti del taglio del petrolio" 

Rincara la dose anche Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Il rialzo dei prezzi sulla rete è "una pessima notizia". Stiamo vivendo i "primi effetti del taglio della produzione di 100 mila barili di petrolio al giorno decisa a settembre dai Paesi Opec+. Figurarsi cosa succederà a novembre, quando la riduzione salirà a ben 2 milioni di barili al giorno. Un bel guaio, come è elementare prevedere. E' in arrivo un novembre nero", rivela Dona. 

"Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del governo Draghi, un litro di benzina costa ora solo 19 cent in meno, con una flessione del 10,3%, pari a un risparmio di 9 euro e 51 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022, quasi 7 cent al litro, +3,9%, pari a 3 euro e 33 cent a rifornimento", prosegue Dona. "Rispetto all'inizio dell'anno, la benzina è diminuita del 3,5%, pari a 2 euro e 99 cent per un pieno, il gasolio invece è ancora maggiore del 12,8%, oltre 20 cent al litro, 10 euro e 18 cent a rifornimento. Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento devono intervenire come da noi proposto da anni, dando una definizione di prezzo anomalo, per bloccare finalmente questa speculazione vergognosa", conclude il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. 

 

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