Spin-off/ Bernabè scorpora la rete telefonica. Ecco che cosa cambia per Telecom

Di Andrea Deugeni
e Luca Spoldi
Telecom cambia pelle. Con un Cda lampo durato poco più di un'ora e dopo due riunioni interlocutorie, il colosso tlc guidato da Franco Bernabè ha approvato il progetto di scorporo della rete telefonica, unico caso in Europa, rete che confluirà in una società a parte in cui dovrebbe entrare la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
Il board ha dato mandato infatti a Bernabè di portare avanti "i contatti con Cdp per un eventuale ingresso nel capitale della società della rete di accesso".
Dopo lo spin-off, Opac (operating access) così com'è stata ribattezzata informalmente la nuova società in stile Terna e Snam, gestirà l’infrastruttura che dalle casa degli italiani arriva fino alla centralina della Telecom e garantirà a tutti gli operatori concorrenti la parità di trattamento in entrata e in uscita. I servizi offerti dalla nuova società a tutti gli operatori comprenderanno, anche l'Unbundling del Local Loop (Ull) e il Virtual Unbundling Local Access (Vula) per le reti di nuova generazione basate su architetture fibra fino a cabinetto (FttCab) e fibra fino in casa (Ftth).
Mentre il titolo continua a soffrire in Borsa (oggi ha chiuso in calo dell'1,7% a 0,636 euro), i tempi per il varo effettivo di Opac sono ancora lunghi: fra gli aspetti regolamentari e il decollo dell'operatività potrebbe passare oltre un anno e mezzo. Cosa cambia ora per Telecom? Scorporare la rete d'accesso fissa di Telecom Italia potrebbe far emergere nuovo valore per gli azionisti. Ne sembrano convinti molti analisti, come quelli di Bernstein che in una nota redatta negli ultimi giorni hanno segnalato come in un momento "di massima debolezza" per il colosso telefonico, a causa del nuovo indebolimento dei risultati in Brasile e della persistente debolezza del business in Italia, "cristallizzare" il valore della rete attraverso un suo scorporo "potrebbe creare valore per gli azionisti, in teoria". Un giudizio prudente su cui pesano le incertezze riguardo il futuro quadro regolamentare del settore e la valutazione che Cdp (cui dovrebbe andare una quota del 20%-25% della newco) accetterà di applicare ad un asset "strategico" come la rete fissa Telecom Italia che però richiede costanti investimenti per essere mantenuto efficiente.