Economia
Bolla cinese/ Le Borse asiatiche volano con Wall Street. Europa contrastata
Dopo le forti oscillazioni degli ultimi giorni le Borse europee scendono dalle montagne russe anche se i mercati restano volatili. Chiusura in rialzo per la maggior parte dei mercati del Vecchio Continente, Londra +0,9%, Parigi +0,36% e qualche presa di profitto su Francoforte (-0,17%) e Milano (-0,93%). Intanto il petrolio a New York, viene scambiato a 42,17 dollari al barile (-0,9%). Lo spread Btp/Bund ha chiuso in calo a 117 punti. La settimana si e' chiusa invece con una nuovo rally per i mercati asiatici dopo l' iniezione di liquidita' della banca centrale cinese, che gia' aveva spinto i listini ieri, e i dati positivi sull' andamento dell' economia Usa. Tokyo ha guadagnato il 3%, Shanghai il 4,82%. Bene anche Hong Kong (+0,30%), Sydney (+0,58%), Seul (+1,56%) e Mumbai (+1,31%).
Gli investitori sono in attesa di informazioni sul possibile rialzo dei tassi negli Usa dai banchieri centrali riuniti a Jackson Hole. La probabilita' che la Fed disponga un aumento dei tassi nel mese di settembre, riferiscono i traders, e' scesa al 28 per cento, da circa il 48 per cento prima mossa della Cina. Secondo il presidente della Federal Reserve di St.Louis, James Bullard pero' i fondamentali dell' economia Usa "sono buoni" e la Fed "non dovrebbe modificare le proprie previsioni" per i prossimi mesi, che erano di un rialzo dei tassi. E il presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, aveva detto che nonostante il "terremoto" sui mercati, l' economia Usa "resta solida e puo' sostenere un rialzo dei tassi". Ieri il Pil del secondo trimestre e' stato rivisto al rialzo, mettendo a segno un +3,7%, contro una prima stima del 2,3%.
L' altro appuntamento a cui i mercati guardano e' la riunione della Bce settimana prossima anche se gli economisti non si aspettano che Mario Draghi annunci qualche misura. '' La volatilita' e' destinata a continuare anche se non con la stessa intensita''' fa notare Paolo Guida di Intesa Sanpaolo ma molto dipendera' dai dati macro che daranno indicazioni sul rallentamento della Cina. E' questo il tema centrale e si sviluppera' nelle prossime settimane (il 1/9 l' Ism negli Usa e il Pmi in Europa ma soprattutto l' indice Pmi in Cina il 4 settembre)''.