Economia
Borse europee, gli indici chiudono in calo tranne Milano,pesa il dollaro forte
La moneta unica è arrivata a trattare sopra 1,25 dollari come non succedeva da dicembre 2014
Il botta e risposta a distanza tra Mnuchin, Segretario al Tesoro Usa, e Draghi, presidente Bce, sui livelli del cambio euro-dollaro apre scenari di guerra valutaria tra le due sponde dell'Atlantico e infiamma la moneta unica arrivata a trattare sopra 1,25 dollari come non succedeva da dicembre 2014 (1,2538 il massimo di giornata e 1,2502 in chiusura da 1,2418 di ieri).
Dopo che il Segretario al Tesoro Usa aveva giudicato positiva la debolezza del dollaro per l'economia Usa, il presidente della Bce ha risposto in conferenza stampa dopo la riunione del board dell'istituto centrale lasciando intendere che il rafforzamento dell'euro non e' solo conseguenza dell'economia dell'eurozona ma anche "determinato da statements e politiche adottate altrove".
"Draghi non poteva fare altro: non poteva negare l'evidenza della ripresa nell'eurozona ma il suo inusuale accento sul tema del cambio e' significativo della situazione attuale - spiega Vincenzo Longo di Ig Markets - In questo momento i livelli attuali sono gestibili perche' la manifattura e' in espansione ma il rischio di arrivare a livelli non sostenibili c'e'".
In questo quadro Francoforte ha perso lo 0,9%, Parigi lo 0,2%. Piazza Affari ha resistito grazie alla buona performance delle banche con il Ftse Mib a +0,41%. Unipol e Unicredit le migliori, giu' Telecom Italia (-1,2%) sulle voci di ricambio al vertice. Corre il petrolio sul minidollaro: +0,5% Wti a 65,95 dollari al barile.