Borse positive. Lo spread rimbalza e sale a 142 dopo Draghi
Chiusura in rialzo, ma senza slanci, per le Borse europee, all'indomani delle misure annunciate dalla Bce a sostegno dell'inflazione e dell'economia. Gli investitori sono prudenti, visto che l'economia del Vecchio Continente, come annunciato ieri dall'Eurotower, crescera' meno di quanto previsto solamente qualche mese fa. In piu', come sottolineato dal presidente Mario Draghi, a questo punto la palla passa ai Governi, che dovranno sostenere la ripresa con politiche fiscali accomodanti. Rimangono inoltre alcuni nodi da sciogliere come quello sulla decisione che prendera' la prossima settimana la Fed in materia di tassi. Inoltre c'e' l'incognita sul commercio internazionale anche se i rapporti Usa Cina sembrano indirizzarsi verso una maggiore distensione. Il presidente, Donald Trump, ha anche detto di essere aperto all'idea di un accordo provvisorio, di portata ridotta.
Milano ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,44%, mentre lo Spread e' sceso in area 132,4 punti dai 139 della vigilia. L'andamento dei titoli di stato (i tassi del decennali si sono riportati allo 0,88%) e dello Spread ha sostenuto ancora le azioni delle banche, con Unicredit (+4,3%) in prima fila. Per contro sono andate male le Atlantia (-8%), penalizzate dall'inchiesta bis sul Ponte Morandi. Sono andate male anche le Recordati (-3,2%), dopo la buona performance delle ultime due sedute, mentre hanno continuato a salire le Pirelli (+2,17%), sugli scudi da inizio settembre (hanno recuperato quasi il 30%). Sul fronte dei cambi, l'euro si e' rafforzato nei confronti del dollaro a 1,1079 (da 1,1043 della chiusira di ieri). In mattinata la moneta unica aveva superato anche la soglia di 1,11, guadagnando quasi due figure rispetto ai minimi segnati ieri sotto 1,10 dollari. Minimi da ben due anni. Ha piu' volte cambiato la direzione di marcia il valore del greggio: il Wti, contratto con consegna a ottobre, perde lo 0,38% a 54,88 dollari al barile.
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