Economia
Borsa, ancora tonfo e sospensioni. Anche Wall Street attesa in rosso

Deutsche Bank nel mirino/ Deutsche Bank non rimbalza alla borsa di Francoforte dopo il tracollo di ieri. E le rassicurazioni offerte dal colosso bancario sulla sua liquidità in vista del pagamento delle cedole sui 'CoCo bond' non frenano l'ascesa dei credit-default swap, i contratti di copertura dal rischio insolvenza, che anche oggi salgono raggiungendo quota 250 punti base. Le azioni di Deutsche Bank allo Xetra di Francoforte segnano +0,72% a 13,92 euro dopo perdite vicine al 10% ieri. |
Prevalgono i ribassi sulle borse europee in una seduta altalenante all'insegna della volatilità che caratterizza anche il mercato dei titoli di Stato. Tra le peggiori in Europa c'è ancora Milano, con i futures Usa sempre negativi in attesa di ulteriori dati dopo l'indice Nfib in calo sotto 94 punti. Ancora vendite sui bancari ellenici Eurobank (-9,54%) ed Alpha (-7,14%), insieme a Mediolanum (-5,66%), Ubi (-4,64%), Banco POpolare (-4,6%) e Bpm (-4%). Congelate Intesa e Unicredit, che cedono virtualmente il 3,4 ed il 2,1%. mentre non se la passano meglio Credit Suisse (-3,94%) e Ubs (-3,09%).
Pesanti i titoli degli estrattivo-minerari ArcelorMittal (-9,95%), Antofagasta (-8,65%) ed Anglo American (-7,44%), penalizzati dal calo delle quotazioni dei metalli, legato all'andamento dell'economia cinese. Sotto pressione Ferrari (-5,69%), Cnh (-4,52%), Fca (-3,9%) ed Exor (-3,65%). Piazza Affari si riporta sui minimi della seduta dopo i conti di Unicredit (-4,52%).
L'indice Ftse Mib cede il 3% a 15.946 punti, di nuovo sotto quota 16mila, come nel luglio del 2013, con ben 11 titoli congelati per eccesso di volatilità Per tutti il calo teorico è compreso tra il 3 ed il 6%. Ferrari perde virtualmente il 5,9%, Ubi il 6,38%, Banco Popolare il 6,54% ed Exor il 6,24%. Congelate anche Bper (-5,29% teorico) e Mediolanum (-6,37% teorico). Debole Fca (-5,11%), che riesce ad essere scambiata. Pesano Eni (-3,39%) e Sapem (-4,04%), mentre Telecom (+0,65%) è l'unica blue chip in rialzo.
Sul reddito fisso proseguono le vendite sui titoli di Stato italiani. Sul mercato secondario il rendimento del Btp decennale si attesta all'1,77%, in crescita rispetto all'1,70% di metà seduta e all'1,73% dei primi scambi. In risalita anche lo spread Btp-Bund che in questo momento viaggia a 155 punti base, con il tasso del Bund decennale che si attesta allo 0,22%.
I temi che stanno agitando gli investitori sono tutti lì sul tappeto: in primis c'è il timore per il rallentamento dell'economia mondiale. L'ondata di vendite che dalle Borse europee ieri ha intaccato, in un circolo vizioso di sfiducia, Wall Street e i listini asiatici questa mattina, non si interromperà con la prossima apertura del New York Stock Exchange. I listini azionari statunitensi aprono negativi: il Dow Jones è in ribasso dello 0,63%, l'S&P 500 dello 0,85% e il Nasdaq dell'1,39%.
Mentre gli analisti ritengono che non ci sia nessun motivo specifico che possa spiegare il selloff della settimana, gli investitori parlano di un insieme di fattori che hanno impattato sul mercato sin dall'inizio dell'anno. Tra questi, il peggioramento delle previsioni circa l'andamento dell'economia globale, il calo dei prezzi del petrolio e l'incertezza sui prossimi interventi che verranno messi in campo dalle banche centrali e sulla loro efficacia. "Il motore principale dello storno e' probabilmente costituito dal violento aggiustamento delle bilance dei pagamenti dei paesi produttori di petrolio e della Cina, in un contesto in cui l'incertezza sull'economia globale e i problemi" in Europa e negli Usa "ostacolano il formarsi di una visione positiva sulle prospettive dei mercati", puntualizzano gli economisti di Intesa Sanpaolo.
"Per anni il mercato e' stato caratterizzato da una tendenza rialzista anche se l'economia, in quel momento, non stava accelerando, mentre, ora, sta rallentando", afferma Jean Medecin di Carmignac. Oggi, la scarsa liquidita' dovuta al mancato supporto fornito dalle Banche centrali va ad aggiungersi al problema di una "crescita debole", puntualizza Medecin.
A detta degli esperti di Dnca, gli investitori per ricostruire la loro fiducia avranno bisogno di tempo. In particolare, a detta degli analisti l'investitore "avra' bisogno di un buon periodo di pubblicazioni aziendali e di buoni indicatori macroeconomici. Ci saranno ancora probabilmente dei picchi di volatilita' e forse anche di punti piu' bassi sul mercato azionario. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, ma insegnano anche che per arrivare alla performance occorre avere prudenza e cogliere le opportunita' in mercati molto turbolenti", concludono gli esperti nel loro commento settimanale.