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Economia

Andrea Bonomi torna in campo sulla Popolare di Milano ed è pronto a prendere in mano la guida della banca. Dalla sua parte, secondo le indiscrezioni, avrebbe il gradimento di esponenti del Governo da lui sondati di recente. La discesa dell'imprenditore milanese avviene per lo stallo in cui si è impantanata la trattativa con il Banco Popolare a causa dell'atteggiamento rigido della Bce sulle sofferenze e la governance. Tanto che secondo alcuni analisti finanziari le chance di chiusura del deal siano ridotte.

Così, in Borsa, mentre il titolo Bpm appare volatile (+1,3%), l'ipotesi del nulla di fatto nella fusione con il Banco Popolare  manda ko proprio l'istituto guidato da Pierfrancesco Saviotti che dopo un'ora si trova ancora in asta di volatilità. Oggi, Bonomi dovrebbe essere a Milano per incontrare alcuni dei principali leader sindacali che sono gli azionisti di riferimento dell'istituto per esaminare le modalita' di un suo possibile ingresso. I tempi per una decisione sono stretti: entro il 2 aprile vanno presentate le liste per il rinnovo del Cds all'assemblea del 30 aprile, mentre il Cdg scade il prossimo anno, e Bonomi punta sulla Sorveglianza come trampolino di lancio.

Nei colloqui avuti nelle ultime ore con i segretari di Fabi, Fiba e Fisac che sono i suoi sostenitori, Bonomi avrebbe spiegato le condizioni alle quali subordina il suo ritorno. Solo la Uilca, invece, sarebbe tiepida verso il patron della holding di investimento Bi-Invest che, se il piano andasse avanti, entrerebbe nel capitale attraverso la sub holding Strategic Capital, nel cui portafoglio c'e' l'11% dell'Aeroporto di Bologna. In contemporanea a Bpm, Bonomi sta trattando l'acquisto del 60% di Artsana, la societa' che opera con il marchio Chicco. Le condizioni di Bonomi sono, in primis, che la fusione tra Bpm e Banco Popolare salti, ma solo a causa della posizione della Bce, dal momento che l'uomo d'affari non vuole essere responsabile del naufragio del progetto, anche per la stima che manifesta verso Pierfrancesco Saviotti.

Bonomi punta su una Popolare di Milano che torni forte, autonoma ed entri a pieno titolo nel risiko come polo aggregante. Nei sui pensieri, piazza Meda dovrebbe guardare in direzione di Pop Vicenza, Veneto Banca, Creval, Cassa di Asti. Il suo piano sarebbe di mercato, dando la disponibilita' a garantire eventuali nuovi aumenti di capitale che dovessero esserci e subito, a dimostrazione del suo interesse, potrebbe entrare con una quota del 2% da arrotondare con la trasformazione in Spa. Ai leader sindacali Bonomi avrebbe annunciato che se vogliono il suo apporto alla prossima assemblea dovrebbe essere presentata un'unica lista per eleggere i 18 membri del Cds: la maggioranza dovrebbe essere espressione del mercato, con Bonomi capolista. Inoltre, per avere voce in capitolo sulle strategie, vorrebbe indicare il Cdg.

 

(Articolo in fase di aggiornamento)

 

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