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Economia

E' una giornata di tensione sullo stop all'aumento dell'Iva, che scatterebbe dal primo luglio. Ancora una volta, a far partire la discussione è stato il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato: "Non è che non voglio bloccare l'aumento dell'Iva. Dico che è molto difficile trovare le coperture, visto il poco tempo a disposizione. Comunque Saccomanni è impegnato a farlo, e mi auguro davvero che ci riesca. Speriamo nel miracolo".

Immediata la reazione del Pdl. Il primo a replicare è stato il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta: Zanonato "stia sereno" e "soprattutto pensi alle cose serie, e di cui è più competente" senza dire "cose che non rispondono al vero". "Per l'Iva - ha proseguito Brunetta - basta invece trovare 2 miliardi per il 2013 e risolvere in modo strutturale il problema con la prossima 'Legge di stabilità. Dal 2014, infatti, i margini a disposizione sono maggiori".

Senza mezzi termini anche la replica di Silvio Berlusconi. "Si dice che il Governo stia affannosamente cercando 8 miliardi: ma in quale azienda non si possono tagliare i costi dell'1%? E' veramente una cosa non accettabile che non si si riescano a trovare questi fondi", ha affermato l'ex Presidente del Consiglio, intervenendo all'inaugurazione di una casa di cura sui Colli di Pontida in provincia di Bergamo.

"Bisogna che qualcuno, nel Governo, abbia il coraggio e l'autorevolezza di andare a Bruxelles e dire a quei signori 'Noi siamo in queste condizioni perche' ci avete cacciato voi, con la vostra dannata politica dell'austerita': dobbiamo rimettere a posto le cose e, da qui in avanti, il limite del 3% all'anno e il fiscal compact ve li potete dimenticare'", ha poi aggiunto il Cavaliere. "'Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? Fatelo'.'Ci volete mandare fuori dall'Unione Europea? Ma, no, vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all'anno e ce ne ridate indietro solo 10'", ha proseguito l'ex Presidente del Consiglio nell'immaginario discorso diretto che dovrebbero fare i rappresentanti italiani alle autorita' Ue, "ma chi mai ci manda fuori dall'una e dall'altra parte..."

Immediata la replica di fonti della presidenza del Consiglio, dal G8 in Irlanda del Nord: rispetteremo gli impegni di bilancio, la nostra posizione resta la stessa ed è stata ribadita anche nell'incontro di sabato con il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. Secco anche il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, che parlava  all'Europarlamento: "Assicurare che il deficit resti sotto il 3% e fare le riforme richieste sono la chiave per la ripresa in Italia".

Tornando all'Iva, sui numeri però non ci sono margini: la versione è univoca. I 2 miliardi citati da Brunetta sono gli stessi individuati  da Saccomanni. La questione, però, non è individuare il problema, ma trovare una soluzione. Con linguaggio più felpato, il ministro dell'Economia Saccomanni ha ribadito quanto già detto in parlamento ed espresso da Zanonato: "Serve il tempo necessario per prendere misure ragionate e ragionevoli. Dobbiamo prendere misure ponderate, tenendo conto di tutti gli aspetti". Come a dire che 13 giorni sono pochi per azzardare tagli perché le sforbiciate improvvisate rischiano di essere più dannose del problema.  

Saccomanni ha poi espresso la sua convinzione sulla lotta all'evasione: "In una fase in cui perdura l'esigenza di risanamento delle finanze pubbliche, non puo' essere assolutamente allentata". Che non si trasformi tuttavia in una battaglia alla cieca: invece "puo' e deve tenere conto delle esigenze dei contribuenti in difficolta' ed e' in tale senso che vanno interpretate le misure adottate con il 'decreto del fare', in linea con le raccomandazioni espresse all'unanimita' dalla Commissione Finanza della Camera". "In una fase che costringe gli italiani ad affrontare sacrifici quotidiani - ha aggiunto - il tenace perseguimento degli evasori e la facilitazione dell'adempimento degli obblighi fiscali per i contribuenti onesti costituiranno iniziative importanti per una maggiore giustizia sociale".

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