Def, lite Boldrini-Brunetta. Sospesa calendarizzazione. Giallo della lettera all'Ue
Sospesa la conferenza dei capigruppo, convocata per decidere i tempi per la votazione del Def licenziato, a maggioranza, dalla commissione bilancio, dopo che la presidente della Camera Laura Boldrini ha abbandonato la riunione dopo uno scontro frontale con Renato Brunetta. Scaturito dalle proteste del capogruppo di Forza Italia per la mancata trasmissione al Parlamento della lettera che ieri, in audizione, il ministro all'Economia Pier Carlo Padoan ha detto di aver inviato alla Commissione europea per informarla che nel Def il governo ha rinviato di un anno il pareggio strutturale di bilancio. Il calendario della votazione del Def, dunque, non è stato fissato.
Il presidente dei deputati di Scelta Civica, Andrea Romano, in tono scherzoso, ha riferito ai cronisti che "Brunetta ha sequestrato la conferenza dei capigruppo. In realtà ha posto delle questioni politiche, anche condivisibili, ma non è la capigruppo la sede per discuterne. Noi dovevamo soltanto stabilire il calendario, ci sono i deputati che ci aspettano con la seduta che è stata sospesa in attesa di conoscere gli esiti della riunione".
Quanto a Brunetta, ai giornalisti ha detto di non sapere se Boldrini sarebbe ritornata sui suoi passi. "La capigruppo intanto è sospesa. Io ho detto che qui qualcuno mente - ha raccontato il capogruppo di FI - visto che la Commissione Ue fa sapere di non aver ricevuto alcuna missiva. E mi pare strano, a meno che il Tesoro l'abbia inviata con un piccione viaggiatore. A pensare male, si potrebbe dire che la lettera non è partita o che non si vuole far sapere al Parlamento cosa è stato scritto". "Non possiamo approvare il Def senza prima averla letta - ha aggiunto Brunetta -. Su questo c'è stato un vivace scambio di opinioni con la presidente Boldrini. Lei si è alzata e se ne è andata, ma io resto qui, aspetto la presidente e la lettera".
Lo stesso Brunetta ha diffuso poi una nota. "Renzi e Padoan - si legge -, messi alle strette dalla nostra lettera inviata al presidente della Repubblica lunedì 13 aprile, inventano di avere inviato 'notifica formale' alla Commissione europea per ottenere il rinvio al 2016 del pareggio di bilancio strutturale attualmente previsto per il 2015. Peccato che la Commissione europea non abbia ricevuto nulla. La vicenda è grottesca e inquietante. Basta con le bugie e le fanfaronate. Renzi riferisca in Parlamento. Altro che decreto sull'Irpef di venerdì santo!".