Btp, Pimco e Deutsche liquidano i titoli. Mani forti in movimento sull'Italia - Affaritaliani.it

Economia

Btp, Pimco e Deutsche liquidano i titoli. Mani forti in movimento sull'Italia

I timori delle grandi banche internazionali sul voto anticipato e sull'effetto della legge elettorale proporzionale che avvicina la Troika

Fatta la legge elettorale “alla tedesca”, si andrà alle urne in autunno in Italia? Il rischio sembra crescere e i maggiori investitori istituzionali passano dalle parole ai fatti: dopo aver annunciato di ritenere i rendimenti offerti dai titoli di stato italiani (che sulla scadenza decennale sfiorano il 2%, sui massimi dell’ultimo mese) ancora troppo bassi per compensare il rischio politico, i gestori di Pacific Investment Management Company (Pimco, il maggior gestore al mondo di fondi obbligazionari, facente parte del gruppo Allianz) hanno annunciato di aver liquidato tutte le posizioni sui bond italiani.

Deutsche Bank
 

Per Pimco si tratta di un’inversione ad “U” rispetto alla preferenza accordata ai titoli di stato italiani solo due anni fa, ma non è finita qui: il gestore ha anche riportato ad un livello neutrale (ossia in linea con gli indici) la propria esposizione sugli altri mercati obbligazionari periferici europei, a conferma che per quanto remoto il rischio di nuove turbolenze nell’area dell’euro inizia ad essere guardato con una certa preoccupazione dai grandi investitori. Oltre a Pimco, infatti, anche Jp Morgan Chase e Barclays hanno già segnalato alla propria clientela come le probabilità di un’elezione anticipata in autunno in Italia siano aumentate e la banca americana ha anche sottolineato di attendersi per questo motivo un incremento dei rendimenti pagati dai titoli di stato tricolori nei prossimi mesi (e dunque un calo delle quotazioni dei titoli rispetto ai livelli attuali).

Dal canto suo Bank of America Merrill Lynch sta consigliando ai clienti in cerca di extra-rendimenti per il proprio portafoglio obbligazionario di guardare a occasioni fuori dall’Italia, ritenendo che possa essere più interessante persino puntare su qualche mercato emergente che non sui bond tricolori, mentre Deutsche Bank, secondo quanto segnala l’agenzia Bloomberg, avrebbe appena chiuso una delle sue posizioni sul debito italiano con una controparte francese.

wall street ape grande
 

Ma perché questo improvviso allarme delle “mani forti”? Perché le elezioni anticipate italiane rischiano di incrociarsi con l’avvio del rallentamento degli acquisti di bond sul mercato (“tapering”) da parte della Banca centrale europea e questo, sebbene l’ipotesi non sia considerata la più probabile, potrebbe far accelerare la risalita dei tassi sul debito pubblico italiano, che anche il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato essere coi crediti deteriorati che pesano sul settore bancario una delle eredità più pesanti che impediscono all’economia italiana di ripartire.

Se così fosse, ragionano gli analisti e gestori, con un deficit/Pil e un debito/Pil ancora troppo distanti dagli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere, non sarebbe così inverosimile che il governo italiano si decidesse a chiedere l’aiuto del fondo Esm, cosa che di fatto significherebbe far “commissariare” l’Italia dalla troika in modo se non identico almeno simile a quello greco.

(Segue...)