Casi e casini di borsa/ Camfin, Tronchetti Provera frena: penseremo a riassetto solo dopo esito contenzioso

Pirelli & C. in gran spolvero oggi a Piazza Affari, ma più che la trimestrale, diffusa ieri ed apparsa in linea con le attese (utile netto in calo del 41,7% a 72 milioni a fronte di 1,53 miliardi di euro di ricavi, in calo anno su anno dell'1,3% e di un Ebitda pari a 255 milioni, l'8,5% in meno di un anno prima) tanto che dalle principali case d'investimento sono giunte conferme a rating e target price sul titolo, a influenzare le quotazioni sembrano essere state le attese per un possibile riassetto della catena di controllo del gruppo col lancio di una possibile Opa volontaria finalizzata al delisting di Camfin.
Un tema in merito al quale il numero uno di Camfin e Pirelli & C, Marco Tronchetti Provera, ha precisato, parlando a margine dell'assemblea di Prelios (l'ex Pirelli Re, partecipata da Camfin col 14,814%), che prima di definire il riassetto della holding capogruppo sarà necessario attendere che si risolva la partita coi Malacalza. "Come sapete - ha ribattuto il manager a chi chiedeva conferma delle voci circa il possibile lancio di un'Opa su Camfin da parte di Clessidra, Intesa Sanpaolo e UniCredit - c'è un contenzioso in essere, il percorso è tracciato in modo chiaro nei patti".
Per questo la società "non ha al momento niente da dichiarare". Per risolvere il contenzioso con la famiglia di imprenditori originari di Bobbio (PC), chiamata dallo stesso Tronchetti Provera ad entrare in Gpi e Camfin nel 2009-2010 e poi entrata in rotta di collisione lo scorso anno per divergenze circa la strada da seguire per il rafforzamento patrimoniale di Camfin (e successivamente della stessa Prelios), sarà necessario, a meno di soluzioni concordate tra le parti nei prossimi mesi, attendere gli esiti del confronto aperto davanti alla Camera arbitrale di Milano.
Arbitrato che è stato avviato dalla stessa Gpi (holding di famiglia di Tronchetti Provera) contro la Malacalza Investimenti per ottenere il riconoscimento del mancato adempimento degli accordi Camfin da parte di quest'ultima e dimostrare che Gpi non ha violato gli accordi,oltre che per accertare l'inefficacia del recesso dai patti chiesto dai Malacalza lo scorso autunno. La decisione del collegio arbitrale, composto dal presidente Guido Alpa oltre che da Vincenzo Roppo e da Giuseppe Portale, è attesa entro la fine della prossima estate e sulla sua base sarà possibile risolvere il divorzio "consensuale" tra i due gruppi in Gpi.