Camusso attacca Renzi: "Senza concertazione il governo distorce la democrazia"
"L'autosufficienza della politica sta determinando una torsione democratica" ma il sindacato non si sente "orfano ma protagonista". Susanna Camusso stigmatizza così la posizione dell'esecutivo e dell'"attuale presidente del Consiglio", mai citato con nome e cognome nella relazione di apertura del XVII Congresso nazionale.
"Contrastiamo e contrasteremo l'idea di un'autosufficienza del Governo, che taglia non solo l'interlocuzione con le forme di rappresentanza, ma ne nega il ruolo di partecipazione e di sostanziamento della democrazia - afferma il segretario generale della Cgil dal Palacongressi di Rimini - Una logica di autosufficienza della politica che sta determinando una torsione democratica verso la governabilita' a scapito della partecipazione".
Al governo la Cgil lancia quattro sfide per aprire una vera vertenza su altrettanti temi che rappresentano i lati del "quadrato rosso" simbolo del sindacato: riformare le pensioni, con l'obiettivo di dare attenzione ai giovani e correggere gli errori sugli esodati; riforma degli ammortizzatori sociali; contrasto al lavoro povero; misure fiscali con al centro la lotta all'evasione. Nella relazione di apertura Susanna Camusso indica le proposte "che non sono in cima all'agenda politica attuale" e che la Cgil vuole riportare al centro dell'attenzione "costruendo alleanza, ma soprattutto consenso, iniziativa, mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, in tutti i territori".
Sulle pensioni, la numero uno della Cgil vuole aprire "una vera e propria vertenza" da portare avanti con Cisl e Uil, per arrivare a una riforma "che abbia al centro una prospettiva dignitosa per i giovani, i precari, ovvero il tema della ricostruzione della pensione basata sulla previdenza pubblica. Non l'idea di un ritorno indietro, come nulla fosse, restando nel recinto di chi difende una parte, ma un sistema equo, che reintroduca certezze e libertà di scelta". Il segretario generale della Cgil chiede anche di "correggere gli errori del passato sugli esodati, il cui problema va risolto nella certezza del diritto". La vertenza pensioni deve "proporre una risposta strutturale rispetto alle fantasie del dibattito in corso, tra autoprestiti, prepensionamenti e scivoli vari. Non si può tornare alle mille soluzioni ad hoc, per poi dire che il sistema è ingiusto e costoso". Camusso avverte anche sui pericoli derivanti dalla abolizione della Covip: "Dando alle assicurazioni il controllo del sistema, si compieranno due drammatici danni: l'incertezza del risparmio previdenziale e la sottrazione di investimenti per il Paese".
Sugli ammortizzatori sociali, la Camusso avverte che "se l'emergenza ci dice risorse per la deroga, la prospettiva ci dice che le proposte nel disegno di legge delega sono quantomeno confuse". E rilancia la proposta Cgil: "Cassa integrazione che unifichi ordinaria e straordinaria per tutti i settori e tutte le dimensioni di impresa a contribuzione e con il regime del nuovo sistema che deve includere, perché il sistema sia universale i vari fondi della legge 92, con questa scelta si può andare al superamento della cassa in deroga. Questo non vuol dire ovviamente che non vi sia più intervento pubblico per gli ammortizzatori, la spesa deve indirizzarsi ai contributi figurativi e all'universalità di una nuova indennità di disoccupazione, che sia effettivamente usufruibile da lavoratori standard e non".
Dall'altro lato, osserva ancora Camusso, serve un "sistema di politiche attive oggi ben lungi dall'esserci, che oltre ad essere di servizio pubblico, deve avere dietro di sè un sistema formativo vero che integri gli ammortizzatori ed efficaci strumenti di incrocio tra domanda e offerta. Un sistema nuovo di ammortizzatori, un riordino della formazione, senza continuare a sottrarre risorse ai fondi interprofessionali, ma impegnandoli nella sinergia perché in parte contribuiscano alle politiche di ricollocazione, alcuni fondi hanno già cominciato".
Sul contratto unico, il segretario generale della Cgil conferma le critiche al decreto su contratti a termine e apprendistato. "Abbiamo espresso e confermiamo il nostro giudizio sul decreto lavoro: va nel verso dell'ulteriore precarizzazione e confermiamo che il disegno di legge delega è tutt'altro che chiaro". Per dare una spinta all'occupazione, soprattutto giovanile, "lavoriamo sulla semplificazione" attraverso l'introduzione di un "contratto unico" con "la mediazione giusta e positiva tra flessibilizzazione contrattata e certezze per i lavoratori" propone il segretario generale della Cgil. "Discutiamo tempi e certezze antidiscriminatorie, insieme con il contratto unico altre tre forme: contratto a termine causale per stagionalità e sostituzioni, somministrazione a apprendistato". Secondo Camusso "altre forme vanno ricondotte, qualora necessario, al lavoro veramente autonomo di cui vanno definiti i diritti universali. Bene che si cominci dalle norme di tutela universale della maternità, ma completezza vorrebbe l'abolizione della Bossi-Fini e la costruzione di una legge positiva sugli ingressi e sulle regole".