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Economia
Capital Markets Union: consultazione pubblica della Commissione Europea

La priorità principale della Commissione Europea è di rafforzare l'economia europea e stimolare gli investimenti per creare posti di lavoro. Già nel 2015 era stato varato un piano di 315 miliardi di euro di investimenti che ha continuato ad essere aggiornato. Anche nel 2017 una consultazione pubblica è stata avviata per ottenere suggerimenti da tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti.

Interessante è la posizione assunta in questi giorni dall’EFES, Federazione Europea dell’Azionariato dei Dipendenti, il cui scopo principale è promuovere lo sviluppo dell’azionariato e della partecipazione dei dipendenti in Europa, come strumento di progresso e produttività per le Società, uno strumento di risultati economici e sociali ed uno strumento per lo sviluppo dell'occupazione.

 

LA COMMISSIONI EUROPEA CERCA DI SBLOCCARE MAGGIORI INVESTIMENTI

 

Facciamo un passo indietro: obiettivo della Commissione Europea è sbloccare maggiori investimenti da parte dell'UE e del resto del mondo. La Capital Markets Union, di cui abbiamo parlato spesso nei mesi scorsi, contribuirà a mobilitare capitali in Europa e smistarli verso tutte le imprese, comprese le PMI, le infrastrutture e progetti sostenibili a lungo termine che in grado di espandersi e creare posti di lavoro.

Inoltre è importante collegare meglio il finanziamento di progetti di investimento in tutta l'UE: gli Stati membri con piccoli mercati e alto potenziale di crescita hanno molto da guadagnare da una migliore canalizzazione dei capitali nei loro progetti. Gli Stati membri con mercati di capitale più sviluppati potranno beneficiare di maggiori investimenti transfrontalieri e di nuove opportunità di risparmio.

 

RENDERE IL SISTEMA FINANZIARIO PIU' STABILE

 

Ci si propone di rendere il sistema finanziario più stabile e più solido nei confronti degli impatti degli shock finanziari, approfondendo l'integrazione finanziaria e la ripartizione dei rischi transfrontalieri. In parole povere la Capital Markets Union intende rafforzare il legame tra risparmio e crescita.

Come affronta oggi questo tema l’EFES, e come intende contribuire con le proprie idee al raggiungimento degli obiettivi della Commissione Europea?

L’EFES ritiene che l'UE sia fortemente sottosviluppata rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda la quota di proprietà delle aziende in mano ai dipendenti, se si pensa che l’azionariato dei dipendenti contribuisce alla solidità e alla stabilità dei mercati dei capitali negli Stati Uniti, molto più di quanto non si faccia in Europa.

 

UN PIANO D'AZIONE EUROPEO SPECIFICO

 

La limitata partecipazione azionaria dei dipendenti ostacola anche l'Europa in termini di produttività, crescita, creazione di posti di lavoro, nonché nei settori delle pensioni o l’espansione dei business, soprattutto considerando le PMI. Il piano d'azione CMU (Capital Markets Union) dovrebbe affrontare questo aspetto attraverso due nuove misure: in primo luogo, un piano d'azione europeo specifico per promuovere la convergenza europea in questo settore. In secondo luogo, contrastare l'ignoranza dello schema ESOP Employee Stock Option Plan (cioè uno schema che fornisce ai dipendenti la possibilità di acquistare un certo numero di azioni di una società a un prezzo predeterminato, spesso come ricompensa per le loro prestazioni) che è un handicap drammatico per l'Europa. Tutto questo porta al fatto che l'azionariato dei dipendenti nelle PMI è praticamente sconosciuto in Europa rispetto agli Stati Uniti. Il piano d'azione CMU dovrebbe porre rimedio a questa sperequazione.

 

LO SCHEMA ESOP

 

Lo schema ESOP è un punto di forza per l'economia degli Stati Uniti: le circa 10.000 aziende ESOP negli Stati Uniti contano circa 10 milioni di dipendenti che sono anche proprietari della  quota di maggioranza delle aziende in cui lavorano, con una valorizzazione di più di 1.300 miliardi di dollari nel 2014. In confronto, l'Europa conta solo 300 aziende simili, caratterizzate da una maggioranza azionaria in mano ai dipendenti, con circa 300.000 dipendenti in possesso di 17 miliardi di euro (dato aggiornato al 2016).

Parlando più in generale, il numero di dipendenti che posseggono una quota anche solo di minoranza delle aziende in cui lavorano, in Europa è aumentato continuamente, praticamente da zero nei primi anni ottanta al livello attuale di circa 10 milioni di persone, contro i consolidati 30 milioni negli Stati Uniti.

Nel piano d'azione CMU della Commissione Europea si evidenzia che: "Oggi, gli investitori al dettaglio in Europa ... sono meno direttamente coinvolti nel mercato dei capitali rispetto al passato ... la percentuale di investitori retail tra tutti gli azionisti è meno della metà del livello a cui era nel 1970 ".

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