Economia
Carige, le richieste della Bce di un nuovo piano affondano il titolo
Carige lascia sul terreno il 9,6% a 0,57 euro dopo che la Bce ha chiesto alla banca un nuovo piano di finanziamento e un nuovo piano industriale che "tenga conto del deterioramento dell'attuale scenario rispetto alle originarie previsioni". L'istituto di credito ha deciso di procedere all'integrale svalutazione dell'avviamento residuo iscritto nel capitale della banca pari a 57,1 mln. Conseguentemente, l'esercizio 2015 ha registrato una perdita netta di 101,7 mln rispetto al corrispondente ammontare di 44,6 mln che e' stato comunicato al mercato l'11 febbraio. Il diktat da parte di Francoforte sembra essere senza appello e, soprattutto, da realizzarsi in tempi davvero stretti. Dall'Eurotower, nella lettera inviata lo scorso 19 febbraio, sono arrivate infatti indicazioni precise: un funding plan (piano di finanziamento) entro la fine di questo mese, ossia il 31 marzo. E un piano industriale (entro il 31 maggio) che consideri oltre al "deterioramento dello scenario rispetto alle previsioni" anche "nuove opzioni strategiche".
Una doccia gelata per l'istituto con il cda che, come prima conseguenza, ha svalutato completamente gli avviamenti portando così il rosso 2015 a 101,7 milioni di euro (dai 44,6 milioni de risultati preliminari comunicati l'11 febbraio). Per Carige ora si profila una corsa contro il tempo, anche perché la data del 31 marzo si intreccia con quella dell'assemblea chiamata a rinnovare il board. In qualche modo però la famiglia Malacalza, socio forte dell'istituto, si è portata avanti dando con ampio anticipo il ben servito all'amministratore delegato, Piero Montani e al presidente Cesare Castelbarco Albani.
Per portare a termine l'opera di risanamento il primo azionista, che ha presentato la propria lista nei giorni scorsi, ha deciso di affidarsi a Giuseppe Tesauro (presidente emerito della Corte Costituzionale) e Guido Bastianini (attualmente presidente di Banca Profilo e direttore generale di Sator), rispettivamente indicati come presidente e amministratore delegato. E oggi, alla scadenza della presentazioni delle liste, è arrivata anche quella di minoranza da parte dei fondi (che hanno il 2% dell'istituto). Il capofila è Giulio Gallazzi, consulente, che siede già nel cda di Ansaldo Sts.