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Economia
Castagna e Orcel su Mps: "Non è il momento per M&A". Messina: "No al governo"
Giuseppe Castagna, Andrea Orcell e Carlo Messina

Castagna: "Gli Npl aumenteranno ma siamo pronti a gestirli"

E' previsto un "aumento" degli Npl ma "siamo più capaci e preparati a gestirli" anche "in uno scenario particolarmente avverso, che comunque non è paragonabile alla situazione che avevamo anni fa" perché "i numeri sono molto più piccoli, ne avevamo 350 miliardi e ora ne abbiamo 80 miliardi". E' quanto ha detto Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, rispondendo ad alcune domande a margine del 7° Congresso nazionale della Uilca, in corso a Roma. Oggi, ha aggiunto, i dipartimenti che gestiscono i crediti problematici "sono macchine da guerra". 

"Ogni 100 punti di aumento dei tassi di interesse ha per Banco Bpm un impatto del 22-23% sul margine di interesse, che è pari a 2 miliardi, quindi di 450 o 500 milioni" ha aggiunto Castagna. Nonostante lo spettro di una recessione, "per le banche adesso c'è il vantaggio della fine dei tassi negativi. Con una banca che ha una raccolta importante come la nostra questo è un grande vantaggio che ci piacerebbe portare avanti", ha aggiunto l'ad nel concludere: "Ci sentiamo già il terzo polo. Tutto dicono che accanto a Intesa Sanpaolo e UniCredit ci siamo noi. Abbiamo raggiunto una nostra dimensione".

Bpm, le strategie di M&A anche in ambito assicurativo

Un'aggregazione con Mps "non è sul tavolo, non lo è per niente e non lo è mai stata in questi due anni. Non voglio fare un'altra ristrutturazione, vorrei fare un'altra operazione, se ce ne fossero le possibilità, con una banca già pronta alla ripartenza" ha quindi ribadito Castagna. Quindi, ha detto ancora, "a bocce ferme si rivedrà tutto. Ora ci sono tanti elementi in movimento, anche per loro".

"Non è bello il mordi e fuggi" di banche straniere in Italia ma "se ci possono essere operazioni che coinvolgano istituti a 360 gradi" e che spingano "allo sviluppo del nostro Paese, sono favorevole" ha aggiunto Castagna. Comunque, ha ricordato, "la nazionalità" di una banca "non si vede da dove sta la casa madre, ma dalla composizione dell'azionariato, dal management che sceglie nel Paese".

Banco Bpm sul fronte dei partner per il comparto assicurativo "non ha alcuna fretta. Vogliamo scegliere bene, perché come spesso accade nella vita si sceglie una volta sola. Puntiamo ad avere un impatto positivo per la banca e per l'offerta che riusciremo a dare ai nostri clienti" ha chiosato il ceo di Piazza Meda, nel ricordare come la quota di clienti che acquistano prodotti assicurativi nel ramo Danni sia "al 5-6%" e per questo "c'è spazio per tanta crescita".

Elezioni, per Castagna e Orcel i mercati "sono molto tranquilli"

"Vedo che i mercati sono molto tranquilli. Mercoledì scorso ero a Londra a una conferenza con gli investitori. Di solito prima delle altre elezioni erano tutti a fare solo domande sullo scenario politico. Stavolta nessuno faceva domande, un po' perché sembrava scontato questo risultato e forse appunto per il fatto che ci sia una maggioranza chiara e tutto sommato abbastanza instradata in quello che dovrà fare" ha concluso Castagna.

Un elemento molto positivo, che in parte è stato riconosciuto dal mercato, è che abbiamo una maggioranza chiara, quindi la capacità di formare un governo e prendere decisioni rapidamente, che era uno dei temi che preoccupava molto". Lo ha detto Andrea Orcel, ad di UniCredit, dal palco del congresso Uilca. Con il nuovo governo "le decisioni economiche che possono avere un impatto su tutte le nostre famiglie e imprese restano quelle che erano prima: esecuzione delle riforme, scaricamento a terra del Pnrr e il sostegno all'economia". "Oggi, con lo shock che ci aspettiamo negli anni a venire o nell'anno a venire, è ancora più importante, ma credo che sia una delle priorità del nuovo governo", ha aggiunto l'ad di Unicredit.

Mps non è nei piani di Unicredit 

Monte dei Paschi di Siena "sta eseguendo il suo piano di trasformazione e di rilancio, sarà presto sul mercato, non credo sia di attualità in questo momento" un aggregazione, ha aggiunto Orcel. In generale, "il tema è abbastanza semplice. In Europa, in questo momento, c'è un incertezza e una volatilità dei mercati molto elevata. Questo non è positivo per una fusione o per una acquisizione". Inoltre, ha aggiunto l'ad dell'istituto di credito, "ci sono tutte delle considerazione regolamentari che permettono od ostacolano le aggregazioni" e "se uno guarda cross frontiera, ci sono dinamiche politiche" in quanto "ogni paese è attaccato alle proprie banche e ne fa un tema di opinione pubblica. Non dico che la stagione sia tramontata o meno, ma i fattori da considerare sono questi", ha concluso Orcel.

Messina non entrerà nel governo: "Rimango a fare il manager"

"Faccio l'amministratore delegato, penso di farlo nel miglior modo possibile, penso che sia il lavoro che continuerò a fare, voglio completare il mandato e farne un altro, quindi perlomeno per altri sei anni. Se gli azionisti e le persone che lavorano in banca saranno felici di avermi come amministratore delegato, io continuerò a farlo. Nessuno mi ha contattato per fare cose diverse". Lo ha ribadito Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, nel corso di una tavola rotonda al 7° Congresso nazionale della Uilca, nel rispondere a una domanda sulle voci di un suo ruolo da ministro nel nuovo governo.

"Un amministratore delegato di un'azienda - ha detto ancora - ha un'attitudine a prendere decisioni e fare delle scelte che certamente ha un connotato politico ridotto, non è un tipo di attività per cui se fai bene l'ad fai bene il ministro. Se mi verrà richiesto di dare dei consigli, come capitato con molti governi, sicuramente continuerò a darli, però non esiste alcuna ipotesi che io faccia un mestiere diverso dall'amministratore di Intesa Sanapaolo, anche perché vogliono bene alle persone che lavorano in banca e voglio continuare a lavorare con loro", ha detto ancora Messina.

"Le situazioni drammatiche che stiamo vivendo - ha poi aggiunto - possono portare a un forte disagio sociale. E' indispensabile partire dalla povertà, poi lavorare sul Sud e accelerare sulla realizzazione del Pnrr, anche con alcune modifiche. Non deve essere un tabù immaginare che vada adattato alle condizioni attuali". "Il primo tema - ha insistito - siano le disuguaglianze sociali. Si parla molto di altro, ma questo è il punto numero uno che qualsiasi governo dovrà affrontare, perché abbiamo una condizione politica oggi che dà stabilità" ma "è indispensabile anche la coesione sociale".

Messina: "Sullo spread attacco speculativo"

Lo spread attuale "non è correlato ai fondamentali del Paese, c'è una fase di speculazione finanziaria, sono convinto che questa in termini relativi rientrerà. Che il nostro Paese abbia un tasso superiore a quello della Grecia francamente è un aspetto che solo con la speculazione si giustifica. Abbiamo dei fondamentali che sono più vicini a quelli della Francia" ha concluso Messina. "Dobbiamo fare in modo che la forza nostro Paese - ha aggiunto - venga tradotta in azioni politiche e in credibilità. Se accade questo il nostro spread convergerà verso quello della Francia e non della Grecia".

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