I risultati semestrali di Cdp SpA
Cdp SpA ha chiuso il primo semestre del 2020 con un utile netto di 1,3 miliardi di euro (1,5 miliardi nei primi sei mesi del 2019) "nonostante l'emergenza Coronavirus", e un margine di intermediazione che si attesta a 1,9 miliardi, sostanzialmente in linea con il risultato del primo semestre 2019.
Il totale attivo della Capogruppo risulta pari a 412 miliardi, in aumento rispetto a fine 2019 (386 miliardi) ed è costituito principalmente da disponibilità liquide e altri impieghi di tesoreria per 184 miliardi, crediti verso clientela e banche per 104 miliardi, titoli di debito per 78 miliardi e partecipazioni e fondi per 35 miliardi.
La raccolta complessiva risulta pari a 382 miliardi, in crescita rispetto al 31 dicembre 2019 (356 miliardi). La raccolta postale, in particolare, supera i 271 miliardi (265 miliardi a fine 2019) grazie alla performance della raccolta netta di Cdp, anche riconducibile al lancio di nuovi prodotti e all'attivazione di nuovi servizi digitali, che hanno contribuito ad una significativa crescita delle vendite sul canale online (+85% rispetto al primo semestre 2019).
I risultati semestrali del Gruppo Cdp
A livello consolidato, l'utile di periodo ante imposte del gruppo è pari a 0,8 miliardi (1,1 miliardi nello stesso periodo del 2019). Includendo il residuo perimetro, il gruppo ha registrato una perdita netta consolidata di periodo negativo per 0,7 miliardi (a fronte di un utile di 2,2 miliardi relativo al primo semestre 2019). La variazione, pari a -2,9 miliardi è principalmente dovuta "all'effetto della valutazione a patrimonio netto di Eni" (-2,3 miliardi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), che ha consuntivato nel semestre una perdita netta di 7,34 miliardi. La perdita del periodo di pertinenza della Capogruppo è pari a -1,4 miliardi.
Nel semestre, il gruppo ha mobilitato risorse per 14,6 miliardi a supporto del Paese. Nello specifico, il gruppo ha investito 12,3 miliardi per la crescita, l'innovazione e l'internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale italiano, per aumentarne la resilienza e accrescerne la competitività e 2,2 miliardi a favore degli enti locali e per la realizzazione di opere infrastrutturali e progetti di riqualificazione urbana.
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