A- A+
Economia
Cerved, Rapporto PMI 2018: crescita ferma, gli algoritmi possono aiutare

La crescita sembra essersi fermata. Diversi indicatori monitorati nel Rapporto PMI durante la prima metà del 2018 suggerirebbero che la ripresa delle PMI abbia raggiunto un suo picco positivo per poi rallentare o invertire la tendenza.

Le PMI italiane hanno superato la crisi e recuperato livelli di redditività elevati, continuando a rafforzare gli indici che sintetizzano la sostenibilità dei loro debiti finanziari, oggi ben più equilibrati rispetto a un decennio fa. Grazie alle nuove aperture e al calo delle chiusure, si è finalmente arginata l’emorragia che aveva decimato il sistema imprenditoriale, composto da oltre 150mila piccole e medie imprese, più che nel 2007. Neanche a dirlo, a guidare la ripresa sono state le PMI con maggiore vocazione internazionale.

Questo nel 2017, anno fotografato in dettaglio dal Rapporto Cerved PMI 2018 presentato oggi in Borsa Italiana, che analizzando i più recenti bilanci depositati e incrociandone le informazioni con il ricco database di Cerved dà conto dello stato di salute economico-finanziario delle piccole e medie imprese italiane.

Purtroppo, la crescita sembra ora essersi fermata, come spiega ad Affaritaliani.it Valerio Momoni, Direttore Marketing e Business development di Cerved Group: "Nel 2017 la crescita ha rallentato, ma le PMI hanno retto bene. Nei primi mesi del 2018, invece, abbiamo registrato un dato negativo. I fattori analizzati sono il numero di PMI che nascono e lo stato di salute di quelle attive che è peggiorato. Infatti, il nostro studio evidenzia che le Piccole e medie imprese fanno fatica a pagare i fornitori. Se i mercati reggono però ci sono buone prospettive per le PMI nei prossimi anni". 

“Questo rallentamento è preoccupante soprattutto alla luce dello scenario macroeconomico - ha aggiunto Momoni - caratterizzato da una frenata della congiuntura internazionale e dalla crescente sfiducia dei mercati sui conti pubblici italiani. Le nostre analisi mostrano che aumenti prolungati degli spread hanno chiare conseguenze negative sui conti delle imprese, in termini di freno agli investimenti, redditività e rischio di default”.

Se gli spread crescessero a lungo, infatti, si potrebbero avere un aumento dei tassi di interesse e l’interruzione del ciclo positivo degli investimenti, con pesanti conseguenze sulle PMI, relativamente sia alla redditività che al rischio. Una simulazione condotta sui dati di bilancio indica che - a parità di tutte le altre condizioni - a ogni aumento di 100 punti base del costo del debito delle PMI corrisponde un calo del ROE di circa un punto percentuale. Gli effetti sulle PMI non sarebbero omogenei: un aumento dei tassi di interesse peserebbe in misura maggiore sulle piccole società, per cui si stima un effetto sul ROE di 5,7 punti percentuali in caso di crescita di 500 basis points.

Ma le PMI restano il cuore pulsante della nostra economia. E su di loro, in particolare sulle moltissime che costituiscono  vere e proprie eccellenze, bisogna puntare e investire. Da qui il capitolo monografico di questa quinta edizione del Rapporto, dedicato alle aziende, in molti casi a carattere familiare, che potrebbero crescere e creare ricchezza per il Paese con l’ingresso di capitale da parte di investitori istituzionali.

Grazie ad algoritmi di big data applicati all’enorme business network che Cerved ha mappato in Graph4You, è stato ricostruito il ruolo delle famiglie nelle strutture proprietarie e di governo delle imprese e sono state individuate più di 5.000 società con performance finanziarie eccellenti che potrebbero avvantaggiarsi di iniezioni di equity, tramite la quotazione in Borsa o l’ingresso di fondi di investimento.

“Il bacino potenziale di queste società è molto ampio e il contributo alla crescita dell’economia potrebbe essere consistente  - continua Valerio Momoni -. Occorre però vincere una riluttanza storica e renderle più propense ad aprire il capitale a investitori e manager esterni, che le aiuterebbero a fare un salto dimensionale. Servizi di marketing intelligence evoluti possono aiutare gli investitori istituzionali a scovare queste eccellenze, che al momento non sono affatto nei loro radar, e identificare quelle più propense al cambiamento, magari perché vicine al ricambio generazionale”.

Cerved ha stimato - come effetto massimo e raggiungibile nel medio periodo - che se le 4.386 PMI interessanti per un fondo di private equity fossero acquisite e raggiungessero una dimensione media paragonabile a quella delle società già in portafoglio, potrebbero accrescere il loro valore aggiunto di 40 miliardi euro; allo stesso modo, le 699 società quotabili potrebbero aumentarlo di 21 miliardi. Complessivamente, si parla di quasi 4 punti percentuali sul Pil.

“Sono stime basate su ipotesi molto forti, in particolare in termini di impatto della partecipazione dei fondi e della quotazione sulla crescita dell’impresa – conclude il manager di Cerved Group -. Pur con queste cautele, indicano un potenziale di crescita che sarebbe importante sfruttare”.

Commenti
    Tags:
    cervedrapporto pmi 2018rapporto pmipmiosservitaliainvestitori




    
    in evidenza
    Annalisa e Bob Sinclar, arriva "Sinceramente" in versione remix

    Missione a Parigi. Video

    Annalisa e Bob Sinclar, arriva "Sinceramente" in versione remix


    motori
    Doppia vittoria per Kia EV9 ai World Car Awards 2024

    Doppia vittoria per Kia EV9 ai World Car Awards 2024

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.