Il commento/ La Cgil in frantumi, cade l'ultimo moloch
In Italia sembrava che non dovesse mai cambiare nulla. E invece negli ultimi anni sta succedendo di tutto. Prima il Centrodestra è andato in frantumi con le scissioni di Fini, della Meloni e di Alfano. Poi il Pd, nonostante la forza e l'autorevolezza di Renzi, è rimasto diviso in correnti con i bersaniani-cuperliani-dalemiani che continuano a far paura al segretario-premier e Civati che minaccia l'addio un giorno sì e l'altro pure. Beppe Grillo dal nulla (o quasi) ha preso il 25% alle Politiche e potrebbe diventare il primo partito alle Europee, trasformando l'Italia da bipolare a tripolare. Addirittura la Fiat con Marchionne è diventata americana. Senza dimenticare il primo presidente della Repubblica rieletto per un secondo mandato, Napolitano, e la Lega del nuovo corso di Salvini che prova a conquistare il Sud. Un Paese in movimento, insomma, dove l'unico e solo monolite sembrava essere la Cgil. Già, sembrava. Perché al congresso di Rimini del primo sindacato italiano c'è stato lo strappo: il leader della Fiom Landini ha presentato una lista alternativa contestando apertamente il silenzio della Camusso sulla Fiat, oltre alle divergenze sul governo e sulle misure economiche di Renzi. E' caduto anche l'ultimo moloch, appunto quello della Cgil. Il rinnovamento della società, della politica e dell'economia sta andando ben oltre le previsioni. Che cosa dobbiamo aspettarci ora? Si accettano scommesse.