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Economia
Cingolani convoca l'ambasciatore russo dopo i sabotaggi sul Nord Stream

Cingolani: "Abbiamo convocato l'ambasciatore russo Razov

"Sulla quantità di gas in questo momento abbiamo una situazione positiva grazie alla diversificazione. Oggi abbiamo 40 milioni di metri cubi per gli stoccaggi. La situazione a livello di quantità non è complessa. Complessa è quella dei prezzi". Lo ha detto il ministro della Transizione Roberto Cingolani a Mezz'ora in più sul caro bollette.

E ha poi chiarito quanto accaduto in Europa: "Noi abbiamo parlato di price cap e di disaccoppiamento un anno fa. Il disaccoppiamento è stato approvato. Sul gas andiamo avanti. Che ci voglia un anno a me non meraviglia, è un lunghissimo percorso che si fa passo per passo. L'ultimo è stato che la Commissione europea si è impegnata a redigere una bozza su indicazioni degli Stati membri". L'aumento medio delle bollette "nell'ultimo trimestre era sopra il 50%. Azzardo una previsione. Se si intende fare proposta in questo mese, se in uno-due mesi si ha la legislazione nuova e il disaccoppiamento la bolletta del trimestre successivo deve già beneficiare dei cambiamenti". 

Il ministro ha poi voluto rasserenare gli animi: "Abbiamo un inverno coperto, se non ci saranno eventi catastrofici. Abbiamo fatto un piano che ci consente di rimanere al sicuro. Però questo piano va controllato di giorni in giorno. Il punto principale adesso è il prezzo, ma non è che se risparmiamo il prezzo cala. C'è l'ipotesi che diminuendo la domanda in Europa possa calare il prezzo, ma è molto complesso", ha spiegato il ministro della Transizione.

"L'argomento all'ordine del giorno - ha chiosato - è chiarire la situazione dei sabotaggi al Nord Stream. Credo ci sia qualcosa da discutere certamente. Si partirà dai sabotaggi al Nord stream e si farà il punto sulla guerra. Speriamo trionfi il buon senso" ha detto il ministro della Transizione Cingolani a proposito della convocazione dell'ambasciatore russo in Italia da parte della Farnesina. Incontri con la Meloni? "Ho informato di qualunque sviluppo internazionale di cui mi stessi occupando. Non è che vado lì come Cingolani, ma per l'Italia. E' mio dovere concordare con Draghi e, in accordo con lui, avvisare chi viene dopo che stiamo andando in questa direzione. Stiamo facendo un buon servizio e chi viene dopo ci dice di sì. C'è poca ideologia in questo" ha detto Cingolani. 

Il ministro della Transizione ha spiegato: "In qualunque democrazia avanzata ci sono delle posizioni internazionali, su questoni di rilevanza strategica, su cui una democrazia forte dà un volto unico, questo è il caso. Con esemplare trasparenza l'Italia ha fatto capire di seguire una linea internazionale definita, perché è tecnica. Con i watt si fa poca politica, la sicurezza energetica dipende da watt e metri cubi".

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