Economia
Confindustria, Boccia: per la presidenza una soluzione di continuità

“Sono tre nomi della mia squadra di presidenza ed è molto incoraggiante che per la mia successione si pensi a loro"
“Sono tre nomi della mia squadra di presidenza ed è molto incoraggiante che per la mia successione al vertice di Confindustria, carica alla quale com’è noto sono l’unico per statuto a non poter concorrere, si pensi a loro”.
Così Vincenzo Boccia al direttore del Mattino Federico Monga che lo intervistava in pubblico nell’ambito della manifestazione culturale del Sele d’Oro. Si avvicina il termine del mandato – ma non tanto visto che il cambio della guardia avverrà solo a maggio 2020 – ed è naturale che comincino a circolare indiscrezioni sul futuro.
Solo che mai come in questo caso la successione si presenta nel solco dell’esperienza del presidente uscente – Boccia, appunto – se è vero che, come assicurano i bene informati, i candidati finora più accreditati sono il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi (responsabile in Confindustria del Gruppo tecnico sul Fisco), il presidente degli industriali di Brescia Giuseppe Pasini (alla guida del Gruppo tecnico sull’Energia) e il presidente del Sole 24 Ore e di Erg Edoardo Garrone (numero uno del Gruppo tecnico sull’Internazionalizzazione associativa).
Allo stato dei fatti, dunque, nessuna rottura ma continuità. E questa può essere la vera notizia – se la campagna procederà lungo questo solco – dopo anni di dure battaglie per la conquista di una poltrona che assicura, per l’intensità dell’impegno che richiede e il tempo che prende, molti più oneri che onori.