Crisi/ Confindustria: la morsa del credito soffoca le aziende
"Ci sono segnali di stabilizzazione dell'attivita' industriale, ma su livelli depressi e con una morsa del credito che soffoca ogni rimbalzo". Lo afferma il Centro studi di Confindustria nella Congiuntura flash. In Italia, sottolinea Csc, "la redditivita' e gli ordini interni sono ai minimi, il pessimismo delle imprese e' ai massimi; sulle scelte delle famiglie grava la paura per il peggioramento del mercato del lavoro; il credit crunch non da' segni di allentamento, semmai l'opposto: sale la quota di aziende con pochi fondi per l'operativita' corrente. Percio' e' sempre piu' vitale il pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione".
I prestiti alle imprese, sottolinea la Congiuntura flash, "sono calati anche a febbraio (-0,1% mensile; -5,1% dal settembre 2011, pari a -47 miliardi di euro), con tassi di interesse al 3,5%. Le Pmi pagano il 4,4%, con 4,2 punti di spread sull'Euribor a 3 mesi". A marzo, inoltre, "il 14,8% delle imprese manifatturiere che ha chiesto credito non lo ha ottenuto (6,9% nella prima meta' del 2011; indagine Istat). Un altro 23,0% di tali imprese ha subito un peggioramento delle condizioni (era il 13,8%): aumento di tassi e altri costi, ma anche piu' richieste di garanzie e limiti sui volumi erogati".
Lo stallo della politica rallenta l'uscita del Paese dalla crisi economica, afferma inoltre il Centro studi. "L'assenza di guida nella politica economica - spiegano gli economisti di viale dell'Astronomia - impedisce di spezzare il circolo vizioso tra economia reale e stretta bancaria".
"La disoccupazione non scendera' nel prossimo futuro e le attese delle imprese sull'occupazione sono ancora negative, anche se non sono peggiorate ulteriormente", avvertono poi gli esperti di viale dell'Astronomia. A febbraio, spiegano, sono rimasti quasi 3 milioni: la diminuzione mensile (-0,9%) non ha compensato il balzo di gennaio (+3,8%). Con la forza lavoro ferma (+0,1%), cio' ha ridotto di un decimo di punto il tasso di disoccupazione (all'11,6%). Gli occupati hanno interrotto (+0,2%) il brusco calo dei tre mesi precedenti (-1,0% cumulato)".
I lavoratori in cassa integrazione a marzo sono circa 330mila, in aumento rispetto a febbraio del 4,2%. "Nei prossimi mesi il ricorso alla Cig - spiegano gli esperti - potrebbe diminuire, non per il miglioramento della situazione economica bensi' per la maggiore espulsione di manodopera, date le attese occupazionali delle imprese".