Conti pubblici/ L'Italia sfora: il deficit è oltre il 3%. Letta: "Colpa dell'instabilità politica"

"L'interruzione della discesa dei tassi e la ripresa dell'instabilità politica pesano sui conti e per questo non siamo stati in grado di scrivere oggi il 3%".
Il presidente del Consiglio Enrico Letta alza il sipario sull'andamento corrente dei conti pubblici dell'Italia nella nota di aggiornamento al Def, il documento approvato dal Cdm che contiene il nuovo quadro macroeconomico e il programma nazionale di riforme per i prossimi anni. Una fotografia della congiuntura da cui emerge che al momento l'Italia sfora il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, parametro chiave in sede europea.
Nel Def, spiega infatti il premier, "trovate il deficit al 3,1% che a legislazione vigente è l'attuale deficit, e confermo l'impegno a stare sotto il 3% alla fine dell'anno. Il passaggio riguarda un aggiustamento di uno 0,1% che è assolutamente alla portata e che non necessiterà interventi particolari", aggiunge poi.
Nella nota di aggiornamento, il governo ha rivisto in negativo il Pil 2013 a -1,7% e ha previsto per il 2013 uno sforamento "tendenziale" del tetto del deficit, tema a cui si lega a doppio filo anche la decisione di far salire o meno l'Iva, che da ottobre dovrebbe crescere al 22%. Le difficoltà di reperire i fondi necessari a evitare l'aumento si accompagnano alla tensione politica: il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta ha dichiarato che "o l'Iva non aumenta a ottobre o non c'è più il governo", chiudendo di fatto lo spazio per ripensamenti o revisioni.
Difendondo l'operato del governo, infine il premier ha spiegato che "nel 2013 l'esecutivo ha tagliato per 1,7 miliardi la spesa pubblica" e previsto nel Def "oltre 12 miliardi di euro in interventi nel triennio in corso per aiutare l'occupazione" e "per far sì che il nostro Paese riesca a tenere il segno più, quello della crescita".