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Economia
Coronavirus: le linee guida dell'Europa per viaggiare e salvare il turismo

Provare a salvare dal crollo l'industria del turismo e dei trasporti europei e consentire ai cittadini della Ue di muoversi per le vacanze nell'estate del coronavirus. La Commissione europea lancia le sue linee guida con le raccomandazioni agli Stati membri per consentire ai paesi di revocare "gradualmente" le restrizioni di viaggio e consentire alle imprese del Turismo (circa il 10% del Pil europeo) di ripartire dopo quasi tre mesi di stop.

La Commissione chiede innanzitutto di "ripristinare la libera circolazione e abolire le restrizioni alle frontiere interne dell'Ue in modo graduale e coordinato". La riapertura dipenderà dalle condizioni sanitarie dei paesi e l'esecutivo Ue sottolinea che "le restrizioni ai viaggi ed i controlli alle frontiere saranno gradualmente revocati se gli sviluppi del contagio proseguiranno con l'attuale trend positivo e quando ci sarà un livello sufficientemente basso".

La riapertura, secondo la Commissione, dovrebbe avvenire solo per paesi che hanno "una situazione epidemiologica comparabile" e in cui "vi sono capacità sufficienti in termini di ospedali, test, sorveglianza e monitoraggio di contatti". Il che potrebbe penalizzare l'Italia e la Spagna, due paesi a forte vocazione turistica ma anche tra quelli più colpiti dallo scoppio della pandemia.

Le linee guida saranno dettate dall'Agenzia europea per il controllo delle malattie (ECDC). "L'Europa sta riaprendo, passo dopo passo. Oggi la Commissione Ue fornisce una guida su come riprendere a viaggiare in modo sicuro e responsabile per rimettere in piedi il Turismo europeo", dice la presidente von der Leyen. "Questa non sarà un'estate normale. Ma se tutti facciamo uno sforzo, non dovremo trascorrere l'estate bloccati a casa o l'estate non andrà completamente persa per l'industria del Turismo", ha detto la vicepresidente esecutivo della Commissione Margrethe Vestager.

La Commissione si rivolge agli operatori del settore e raccomanda agli Stati membri di imporre alle strutture ricettive "misure di prevenzione dell'infezione", come "il distanziamento fisico e l'igiene", "l'uso di mascherine" e "la pulizia e la disinfezione". Le raccomandazioni dovrebbero valere per tutte le strutture ricettive, come hotel e Bed&Breakfast, ma anche ristoranti e bar.

“È importante sottolineare che fino a quando c'è un rischio di infezione, viaggiare comporta alcuni rischi", si legge nei documenti della Commissione. Le strutture di ricezione dovrebbero fornire "in modo chiaro e visibile le informazioni su tutte le misure applicate e da seguire". La Commissione chiede inoltre che le strutture ricettive forniscano tutte le informazioni necessarie "prima dell'arrivo".

Bruxelles fornisce anche un quadro per un riavvio graduale dei trasporti e chiede che sia salvaguardata la sicurezza dei passeggeri e del personale attraverso uso di dispositivi di protezione e distanziamento. Bruxelles sottolinea che gli Stati membri hanno concordato un protocollo per garantire l'interoperabilità transfrontaliera tra app di tracciamento in modo che i cittadini possano essere avvisati di una potenziale infezione da coronavirus anche quando viaggiano nella Ue.

L'uso delle app deve essere volontaria, sottolinea la Commissione, e i dispositivi di tracciabilità devono essere anche trasparenti, temporanee, sicure, utilizzare dati anonimi basati sulla tecnologia Bluetooth e siano 'interoperabili' oltre i confini e tra i sistemi operativi. I cittadini Ue devono essere in grado di ricevere avvisi di una possibile infezione in modo sicuro e protetto, ovunque si trovino nell'Unione e qualunque app stiano utilizzando.

Quanto ai voli, per ridurre al minimo i contatti alla partenza, i passeggeri saranno incoraggiati ad acquistare i biglietti e il check-in online e negli aeroporti dovranno essere garantite distanze fisiche durante i controlli di sicurezza e il deposito e il ritiro dei bagagli. La Ue infine ribadisce che il rimborso ai passeggeri per i voli cancellati a causa del coronavirus resta un diritto, ma le compagnie aeree possono comunque proporre dei voucher in sostituzione del rimborso a causa della mancanza di liquidità che stanno affrontando in questo momento di crisi.

I voucher possono diventare "un'alternativa praticabile e più attraente rispetto al rimborso per i viaggi annullati nel contesto dell'attuale pandemia, che ha anche messo a dura prova gli operatori del settore".

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