Coronavirus, serrata sugli affitti. La proposta del Codacons: tagliare il 50%
Coronavirus, serrata sugli affitti. La proposta del Codacons: tagliare il 50%. Maurizio Pasca, presidente Silb: "Ci aiuterebbe a resistere"
Di Monica Camozzi
Un milione e mezzo di lavoratori, solo nel settore ristorazione e discoteche, messi a piedi dal coronavirus. Un valore di mercato di quasi 50 miliardi, a cui si aggiunge tutto il resto del commercio. La serrata dovuta all’emergenza lascia senza ossigeno qualsiasi attività a contatto con il pubblico. Ma gli affitti restano da pagare perché i patti fra conduttore e locatore parlano chiaro e non ammettono deroghe! Per questo il Codacons interviene, chiedendo al Governo di salvare molteplici attività dal fallimento. Come? Con un taglio degli affitti commerciali del 50%, in modo da sgravare il conduttore. E con una riduzione fiscale del 50% sui mesi di chiusura per aiutare il locatore a recuperare almeno il 70% della sua cifra di partenza. “Secondo gli esperti, nel biennio 2020-21 rischiano di andare in fumo ricavi complessivi per circa 641 miliardi” recita
a nota dell’associazione. “Con un taglio del 50% agli affitti e la riduzione di metà del carico fiscale rimane comunque circa 70% del canone di affitto a fronte di un esborso ridotto per il conduttore, che potrà diminuire la perdita. Su questo poi il Governo potrà intervenire con eventuali altri incentivi per i commercianti”.
La ritiene una buona idea Maurizio Pasca, presidente Silb (associazione che raggruppa gli imprenditori dell’intrattenimento notturno) e vice presidente Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi. “Ci aiuterebbe a resistere. Chi gestisce discoteche e locali notturni è chiuso da fine febbraio, sono già cinque week end.
Presumibilmente riapriremo a giugno, quindi in totale sono cinque mesi per cause di forza maggiore. Significa perdere quasi la metà del fatturato annuo e non è ipotizzabile di ottemperare come in un’annata normale!”. Il comparto ristorazione, che significa bar (il 44% di esso), ristoranti, catering e mense, è terzo per valore in Europa dopo Regno Unito e Spagna. Solo le discoteche e i locali notturni occupano 30.000 addetti con un miliardo di fatturato, a cui si aggiunge un miliardo ottenuto dall’abusivismo. Nella ristorazione in generale i dati a fine 2018 parlano di 336mila imprese, con crescita occupazionale stabile dal 2013 in avanti e un forte impiego femminile. A ciò si aggiungono i lavoratori del settore musicale: circa 10mila imprese, per un totale di 50.000 addetti e un fatturato perso -fino a oggi- di 200 milioni di euro.
“Servono misure forti e servono subito -commentano dalla sede del Codacons- il rischio è bruciare miliardi di euro senza riuscire più a far ripartire la nostra economia”.
H&M e Adidas hanno reso noto di non voler pagare l’affitto dei negozi in Germania che. Una decisione che, come riportato da diverse fonti stampa, ha suscitato non poche polemiche. Il Governo tedesco, in questi momenti di difficoltà economica, ha deciso di vietare lo sfratto, con la possibilità inoltre di ritardare il pagamento degli affitti. Un’opportunità pensata probabilmente per le attività commerciali più piccole e in difficoltà, e non per le multinazionali con fatturati stellari.
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