Credit crunch in Italia. Ora c'è il timbro Fmi

"I prestiti al settore delle piccole e medie imprese in Italia e in Spagna si stanno rapidamente contraendo". L'allarme è del Fondo monetario internazionale, secondo cui "mentre la domanda di credito è frenata dall'aumento dell'incertezza sulle condizioni macroeconomiche e dai debiti pregressi, ogni riduzione dell'offerta di credito alle Pmi deve essere affrontata come una priorità per assicurare che il sistema finanziario possa svolgere il suo ruolo a sostegno della ripresa economica".
Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria globale, i tecnici di Washington sottolineano che i costi del credito nell'Eurozona restano "alti".
In particolare, osserva lo studio, "il credito continua a contrarsi (di circa il 5% dallo scoppio della crisi), con il risultato di affamare il vitale settore delle piccole e medie imprese e di bloccare la ripresa economica". Per questo, secondo il Fondo, bisognerebbe "ridurre i costi dei prestiti alle Pmi nell'area dell'euro, allargando la gamma di finanziamenti che possono essere usati come collaterali presso la Bce".
Il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale del Fondo monetario internazionale spiega che "le condizioni finanziarie e di mercato globali sono migliorate apprezzabilmente negli ultimi sei mesi" ma "molto lavoro resta ancora da fare", specie in Italia come testimoniato dalla recente volatilità del mercato seguita alle elezioni parlamentari. Secondo i tecnici del Fondo, "se i progressi compiuti nell'affrontare le sfide di medio periodo dovessero rallentare, i rischi potrebbero ripresentarsi" e "la crisi finanziaria globale potrebbe entrare in una fase cronica, segnata da un deterioramento delle condizioni finanziarie da ricorrenti crisi di instabilita'".