Scenari/ Crisi, il peggio è alle spalle? Gli analisti ci credono. Ecco perché

Crisi, il peggio è alle spalle? Anche se per ora non se ne scorgono segnali eclatanti, gli analisti iniziano ad essere cautamente più ottimisti per le prospettive economiche dell’Eurozona. Spiega stamane in una nota Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel: “Anche se gran parte della zona euro rimane nella morsa della recessione, si sta osservando un lento processo di ripresa economica. La disciplina di bilancio è ampiamente accettata, le prospettive economiche si sono stabilizzate e le economie dei cosiddetti “paesi periferici” stanno dando segni di vita”. Per questo, secondo l’esperto, “le azioni dell’area dell’euro hanno ritrovato la loro attrattiva dopo anni di sottoperformance”.
Che i mercati azionari (anche europei, oltre che statunitensi e giapponesi) possano avere prospettive interessanti sembrano crederlo, del resto, anche gli analisti del Credit Suisse, che hanno alzato i livelli a cui prevedono si porteranno i principali indici azionari entro fine anno, ritenendo che le borse “possano facilmente generare un altro 15%-20% di ritorno per gli investitori nei prossimi due anni” e di conseguenza suggeriscono di “rimanere sovrappesati” in particolare sui mercati azionari del Giappone, della Gran Bretagna e dei mercati emergenti, ma anche confermando il consiglio di rimanere sotto pesati su Stati Uniti ed Eurolandia, a conferma che l’incertezza in merito ad una ripresa autentica è destinata a perdurare ancora.
Secondo le nuove stime dunque l’indice Eurostoxx50 potrebbe terminare il 2013 attorno ai 2.900 punti (dai 2729 attuali), 100 punti in più di quanto atteso fino a fine marzo, generando in ritorno complessivo, tra dividendi e capital gain, dell’8,2% per chi investisse ora su tale indice. L’anno successivo dovrebbe poi vedere il paniere paneuropeo portarsi sui 3.100 punti. Tra i principali indici borsistici l’S&P500 di New York (visto ora a 1.730 punti a fine anno e a quota 1.900 a fine 2014) dovrebbe garantire quest’anno agli investitori un ritorno complessivo attorno al 7,6%, mentre guadagni più consistenti dovrebbero poter essere offerti dalla borsa di Londra (12,3% atteso), dai mercati emergenti (il paniere Msci Emerging Markets Free potrebbe far guadagnare un 15,2% entro fine anno) e soprattutto da Tokyo (il cui ritorno complessivo è atteso attorno al 18,7%). In tutti i casi con la prospettiva di ulteriormente migliorare i livelli degli indici nel corso anche del 2014.
Chi sembra meno convinto delle “magnifiche e progressive sorti” dei mercati è invece Maria Paola Toschi, analista finanziaria italiana di notevole esperienza attualmente global market strategist per i fondi di Jp Morgan. In una nota la Toschi segnala come nelle ultime settimane si sia notato “un ritorno di volatilità sui mercati”, mentre “i tassi di interesse di alcuni mercati “core”, Stati Uniti e Germania, sono risaliti dai minimi storici” e si chiede: “E’ solo una correzione o qualcosa di più serio?”. Ad essere cambiato sembra soprattutto il sentiment degli investitori, dopo alcuni commenti del Governatore della banca centrale statunitense che “hanno alimentato il timore che la Fed possa rallentare l’allentamento quantitativo (Qe) prima del previsto” anche a seguito di “alcuni dati economici di rafforzamento dell’economia del paese” che “hanno accreditato questa idea”.