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Economia

Agli italiani la birra piace e anche tanto. Negli ultimi anni il consumo pro-capite è cresciuto per tanti motivi: cultura birraria più diffusa, destagionalizzazione del prodotto e successo del modello dei microbirrifici artigianali. «Per noi produrre birra artigianale significa offrire alle persone molto di più di un prodotto genuino e buono. Noi offriamo un’esperienza a 360° nel mondo del gusto e della tradizione, nel rispetto della sostenibilità ambientale» racconta Riccardo Caliari, Ceo di Birrificio 620PASSI.

Luppolo, innovazione e ambiente

«Pensare che un birrificio artigianale sia solo un impianto produttivo è un errore – spiega Caliari.  Con 620PASSI abbiamo dimostrato che questo modello di business si può evolvere, seguire il percorso di una startup fino a divenire PMI innovativa». Oltre che da un mastro birraio di grande talento, il team del birrificio 620PASSI è composto da ingegneri esperti in sostenibilità che hanno sviluppato un software, Smart Beer Meter, in grado di ottimizzare la produzione di birra. Questo “ingrediente digitale” permette di sviluppare modelli evoluti in grado di far risparmiare acqua, energia, ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente e massimizzare la profittabilità dell’azienda rendendola superiore a quella di qualunque altra attività simile. È così che l’innovazione può dare nuova linfa a un business tradizionale. Ma non solo…

Una community di beerlovers

La vera rivoluzione di 620PASSI è un’altra: diventare il primo e il più grande birrificio artigianale condiviso in Italia. In che modo? Anche attraverso la campagna di equity crowdfunding appena partita su CrowdFundMe, che permette a tutti quanti credono nel business di diventare soci del Birrificio acquistando piccole quote a partire da 250 euro. «In questo modo, l’appassionato di birra, il ristoratore, il titolare di una pizzeria, di un bar o di un pub che investe nella nostra campagna, potrà bere e servire ai clienti la propria birra a condizioni speciali. Offriamo infatti ai beerlovers l’opportunità di entrare in una community non solo di nome ma di fatto, perché ognuno di loro avrà in mano delle quote dell’azienda e potrà beneficiare del successo che raggiungeremo insieme». Aggiunge Caliari.

Chi aderirà alla campagna potrà infatti contare su una serie di vantaggi: una redditività superiore a quella di settore, una serie di sconti e opportunità esclusive riservate solo ai soci, un business altamente scalabile e la soddisfazione di bere la propria birra! Senza dimenticare che il 50% dell’investimento effettuato sarà detraibile dalle imposte dell’investitore, grazie allo status di PMI Innovativa della società.

Un business dissetante

«La birra piace a tutti, è sinonimo di allegria, amicizia, spensieratezza, ristoro. Si tratta di qualcosa che unisce le persone – Spiega il Ceo di 620PASSI – e per questo è importante fare community. Noi creiamo birre buone, artigianali, in grado di soddisfare tutte le tipologie di palato. Noi vogliamo dare a tutti i nostri soci la soddisfazione di bere la propria birra».

La campagna di equity crowdfunding ha un obiettivo minimo di raccolta di 80mila euro che serviranno a potenziare l’impianto ed un obiettivo massimo di 300 mila euro che permetteranno all’azienda di sviluppare una campagna di comunicazione mirata a diffondere la conoscenza del brand per dare vita al birrificio condiviso più grande d’Italia (per ora… ).

Per investire è sufficiente cliccare su https://www.crowdfundme.it/projects/birrificio-620-passi/ e scegliere l’importo da versare. Ha già creduto nel progetto SeedMoney, il team di business Angel che ha alle spalle tante startup di successo, che insieme a un primo gruppo di investitori hanno già portato la raccolta a oltre il 70% del primo obiettivo in soli due giorni. Ed è solo l’inizio.

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    crowdfundingbirrificio 620passi




    
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