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Economia
Dazi, Trump tranquillizza i mercati: "Huawei può rientrare in un accordo"

Forse per tranquillizzare i mercati, reduci da un nuovo sell-off, o forse per indicare che e' disposto ad ammorbidire la linea dura, il presidente americano non ha escluso che Huawei possa essere inclusa in un accordo commerciale ipotetico con la Cina e ha spiegato che ci sono ancora "buone probabilita'" che i negoziati commerciali tra Washington e Pechino possano tornare in carreggiata, magari dopo l'incontro tra di lui e il presidente cinese Xi Jinping al G20 previsto a fine giugno in Giappone.

Parlando ieri dalla Casa Bianca, dove ha annunciato un nuovo piano di aiuti da 16 miliardi di dollari a favore degli agricoltori americani colpiti dalle tensioni commerciali tra le due nazioni, senza fornire dettagli Donald Trump ha detto: 'E' possibile che Huawei possa persino essere inclusa in un accordo commerciale'. Lo stesso presidente americano ha pero' definito il colosso cinese delle tlc come "qualcosa di molto pericoloso da un punto di vista della sicurezza”.

Gli Usa, d'altra parte, hanno minacciato di imporre altri dazi del 25% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi importati su suolo Usa. Venerdi' scorso Trump ha inserito Huawei in una lista nera che impedisce alle aziende americane di vendergli componentistica senza una licenza (anche se poi il lunedi' successivo, sulla scia di un'ondata di vendite in Borsa che ha colpito produttori di chip come Qualcomm e Intel, ha dato 90 giorni di tempo alle aziende Usa di organizzarsi).

E ora pensa di fare altrettando con gruppi cinesi di video-sorveglianza. Una ipotetica retromarcia su Huawei non sarebbe la prima da parte di Trump riguardante una societa' cinese. Lo scorso anno l'America aveva portato sull'orlo della bancarotta Zte, negandole accesso a componentistica americana essenziale per la sua soppravvivenza. Accusata di avere violato sanzioni riguardanti Iran e Corea del Nord, Zte fu alla fine costretta a pagare una multa, a cambiare i suoi manager e a essere sottoposta a controlli. Trump spiego' il cambio di rotta come un favore personale a Xi.

Le trattative fra Stati Uniti e Cina, sono saltate a inizio mese, quando Washington ha accusato Pechino di essersi tirata indietro da impegni gia' presi che avrebbero portato a un'intesa commerciale. Sebbene la nazione asiatica abbia negato, il 10 maggio scorso l'amministrazione Trump ha alzato al 25% dal 10% i dazi su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi e la Cina ha risposto annunciato che dal primo giugno avrebbe alzato a sua volta al 25% dazi esistenti su 60 miliardi di importazioni americane.

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