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Economia
"Il Governo Draghi? Bene su vaccini e riaperture, ma le riforme sono un rebus"
Mario Draghi  Lapresse

L’economista Giuliano Cazzola esprime una valutazione composita sull'operato del Governo di Mario Draghi: “Bene su vaccinazione e riaperture, ma il resto è un punto interrogativo. Sulle pensioni sento parlare di soluzioni vecchie, non si tiene conto delle aspettative di vita”.
 
L’economista ha inoltre espresso le sue sensazioni sulla ripresa del Paese: "Avviene soprattutto con le riaperture, perché è una ripresa reale costruita su fatti e non solo su sussidi e ristori. Il resto è ancora un punto interrogativo, di riforme se ne vedono ancora poche. La Cartabia ha messo insieme una proposta per la riforma della giustizia, ma ha dei problemi con i partiti, soprattutto col M5S. Poi sarei curioso di capire che intenzione abbia il governo sulle pensioni. Leggo tutti i giorni proposte che secondo me sono insostenibili, cose già fatte, la pensione a 62 anni, si tornerebbe indietro addirittura prima di Damiano. Sulla questione dei licenziamenti, la cig, gli ammortizzatori sociali siamo ancora lì a gestire una situazione congelata. Draghi ha continuato la politica del governo precedenti, forse un pochino meglio. Poi conta molto l’atteggiamento dei partiti verso questo governo, il PD rischia di farselo scappare di mano, viste le frizioni che ci sono state. Ho l’impressione che i dem siano ancora nostalgici di Conte. Salvini sta preparando la trappola, vogliono far eleggere il presidente della Repubblica e poi andare alle elezioni per vincerle”, ha detto a Radio Cusano Campus.
 
Sulla riforma delle pensioni Cazzola è stato particolarmente severo: “Questi non tengono conto di niente, delle aspettative di vita ad esempio. Uno che va in pensione a 62 anni e con solo 20 anni di contributi, rischia di stare in pensione per un numero superiore di anni per cui ha lavorato. Se il Covid non ci ha distrutto il dna, le aspettative di vita sono ancora lunghe. Lo spazio che Quota 100 non coprirà più secondo me lo può coprire l’ape sociale”.
 
Rispetto a Confindustria, che attacca il governo sui licenziamenti, è stato ancora più tranchant:. “Confindustria? E’ come il borotalco in bagno, non se la fila più nessuno, sono anni che non viene ascoltata. Certo è che non si può congelare a vita questa situazione. Se fossi Confindustria me la prenderei con il contratto di riassunzione voluto da Orlando, che è un po’ un ippocervo, un mostriciattolo. E’ una misura molto singolare e per questo secondo me sarà molto poco utilizzata”.

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