Effetto post Covid, corsa ai diamanti: De Beers alza i prezzi del 10%
Nelle prime tre vendite dell’anno il gruppo anglo americano ha raccolto una cifra superiore a 1,6 mld di dollari, raggiungendo la miglior performance dal 2018
Il nuovo porto sicuro per gli investitori si chiama "diamante": un mercato, quello dei minerali naturali, tanto ferito quanto resiliente che dopo il blocco pandemico dello scorso anno sta cercando di "recuperare terreno". La conferma arriva direttamente dal gruppo anglo-americano De Beers che, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg ripresa da PambiancoNews, ha aumentato i prezzi di alcuni diamanti grezzi superiori ai due carati di circa il 10% nell’ultima vendita, spinto dalla domanda di tagliatori e lucidatori. Come ricorda anche l’agenzia, l'industria dei diamanti è tornata in vita solo negli ultimi sei mesi, dopo lo stallo pandemico: i centri di taglio in India e ad Anversa, che hanno riniziato a rifornire le scorte, avevano chiuso nella fase più acuta dell'emergenza sanitaria. Una situazione però che per il gruppo De Beers sembra già migliorata, ritornata ai livelli pre pandemia: nelle prime tre vendite dell'anno- fa notare Bloomberg- ha raccolto una cifra superiore a 1,6 miliardi di dollari: la performance migliore dal 2018. In particolare, i due più grandi minatori di diamanti, De Beers e la russa Alrosa, riferisce PambiancoNews, hanno iniziato l’anno con miliardi di dollari di scorte in eccedenza che non sono riusciti a vendere l’anno scorso, ma hanno venduto quasi tutte le pietre in magazzino e quelle appena estratte nel primo trimestre.
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