Grecia, Samaras arruola Edison e va a caccia di petrolio nel golfo di Patrasso
Mentre in Italia si vuole bloccare lo sfruttamento dei giacimenti nazionali, oltre alla Croazia anche la Grecia ora ha deciso di trivellare i mari prospicienti all’Italia. Secondo quanto riferisce il sito e-gazette.it, il Governo di Atene ha firmato tre accordi di prospezione e sfruttamento di idrocarburi nelle regioni occidentali del Paese, un investimento da 700 milioni di euro che secondo il ministero dell'Ambiente ellenico potrebbe portare alla scoperta di riserve pari a circa 300 milioni di barili di greggio.
L'accordo più importante riguarda le prospezioni marittime nel Golfo di Patrasso, di fronte alla coste calabresi, e del progetto fanno parte anche la Hellenic Petroleum, l'italiana Edison e l'irlandese Petroceltic, per una produzione di 200 milioni di barili.
Il secondo accordo, firmato con la greca Energean Oil and Gas e la canadese Petra, riguarda la regione di Giannina, nell'entroterra dell’Epiro, e prevede la produzione di circa 100 milioni di barili; infine il terzo accordo, con la Energean e la britannica Trajan Oil, riguarda la regione di Katakolo, di fronte a Catania, e prevede circa 5 milioni di barili.
Secondo il Ministero dell'Ambiente ellenico i ricavi previsti nei prossimi 15 anni potrebbero raggiungere i 18 miliardi di euro; il premier Antonis Samaras ha stimato che nel prossimo trentennio i ricavi provenienti dallo sfruttamento dei diversi campi petroliferi del Paese potrebbero raggiungere i 150 miliardi di euro.