Eni, grana raffinazione per Descalzi. I sindacati: "Uccide il polo di Gela"
In attesa che il gruppo guidato da Claudio Descalzi presenti "un vero e proprio piano industriale" e mentre dal Ministero dello Sviluppo economico cercano di calmare le acque circa l'operatività di 5 delle 7 raffinerie italiane utilizzate dal Cane a sei zampe, i sindacati continuano il pressing (soprattutto per il polo siciliano di Gela) sull'azienda petrolifera, chiamando in causa il governo Renzi (Mise).
Se il segretario generale della Fiom Maurizio Landini definisce “inaccettabile la decisione dell'Eni di non riavviare la raffineria” di Gela, ferma dal 15 marzo, il segretario nazionale dell'Ugl Chimici, Luigi Ulgiati ha spiegato invece che "quanto sta accadendo nel polo petrolchimico di Gela non ci coglie purtroppo di sorpresa". "E' un 'effetto domino' prevedibile, dato che è la Raffineria ad alimentare il vasto indotto gelese, ed è destinato a ripetersi anche negli altri territori interessati dal drastico piano industriale deciso da Eni", ha aggiunto.
Ulgiati ha commentato l'invio delle prime lettere di licenziamento ai lavoratori dell'indotto e i blocchi all'area della Raffineria di Gela ed ha evidenziato come "non rispettando gli accordi del 2013 sulla riqualificazione degli impianti di raffinazione di Gela, Eni ha decretato la fine di qualunque prospettiva di sviluppo economico e occupazionale per l'intera area".
"Abbiamo già inviato una richiesta formale di incontro al ministero dello Sviluppo economico e ci aspettiamo una risposta positiva a breve - spiega il sindacalista -, perché è urgente e doverosa la convocazione di un tavolo che spinga tutte le parti interessate, a partire dall'azienda, a trovare una soluzione alternativa al piano unilaterale paventato dal gruppo, che sembra basarsi su una deindustrializzazione mascherata da efficientamento. Vogliamo quindi fare chiarezza sulle strategie del gruppo e sui riflessi occupazionali e industriali che avranno".
"Venerdì prossimo, 18 luglio - aggiunge -, si terrà a Roma l'Attivo dei delegati Ugl Chimici - Eni, con l'obiettivo di fare il punto della situazione e definire le prossime azioni da mettere in campo per salvaguardare i lavoratori coinvolti".