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Economia
Eurispes, gioco legale: "Distanziometro a Roma preclude il 99% degli esercizi”

Gioco pubblico, Eurispes: il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili è una minaccia per il gioco legale a Roma.

Eurispes ha presentato oggi a Roma la nuova ricerca “Gioco pubblico e dipendenze nel Lazio” realizzata dall’Osservatorio su Giochi, Legalità e Patologie, dalla quale emerge che “applicando il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili l’offerta di gioco pubblico risulta preclusa per una percentuale del territorio comunale superiore al 99%”.

La nuova ricerca dell’istituto mette in luce che applicare a Roma il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili, previsto dalla modifica alla legge regionale dello scorso ottobre, significherebbe precludere il gioco legale sul 99% del territorio comunale.  Tra scuole, ospedali e centri anziani, a Roma esistono oltre 5.000 luoghi sensibili: calcolando un raggio di 500 metri da ognuno, “le aree di residua insediabilità si riducono allo 0,7% del territorio di Roma Capitale. In sostanza, l’offerta di gioco pubblico risulta preclusa per una percentuale del territorio comunale superiore al 99%”.

Eurispes: "Distanziometro gioco d'azzardo non riduce i volumi complessivi di gioco pubblico"

Se si considera che, al 30 giugno 2019, operavano in questo territorio 1.972 esercizi con AWP e 246 sale con VLT, “risulta evidente che quasi il 100% dell’offerta di gioco pubblico sarebbe espulsa ad opera del distanziometro”. Inoltre, distanziometro e compressione degli orari di offerta del gioco pubblico “non modificano sostanzialmente i complessivi volumi di gioco, in quanto danno vita ad una trasmigrazione tra le diverse tipologie dell’offerta, a vantaggio soprattutto dell’online”. si legge nella ricerca. “Il ‘caso Lazio’ può essere considerato pienamente rappresentativo di quello che è il quadro nazionale, caratterizzato da un confuso federalismo del gioco pubblico che genera spinte contrastanti che minano gli stessi obiettivi di chi correttamente denuncia le problematiche socio-sanitarie connesse al DGA, ma anche le prospettive imprenditoriali della filiera», sottolinea Alberto Baldazzi, vicedirettore della ricerca dell’Eurispes. A questo punto “è legittimo chiedersi se il legislatore regionale del Lazio – ma ciò vale anche per tutte le altre regioni – abbia avuto o meno consapevolezza degli effetti di uno strumento come il distanziometro, al momento del varo della legge sul gioco”.

“Una visione troppo restrittiva del distanziometro potrebbe determinare l’espulsione degli esercizi dove si offre il gioco lecito dal territorio, che va ad incidere su un sistema concessorio che è un sistema imprenditoriale come tutti gli altri” ha spiegato Antonio De Donno, Procuratore Capo della Repubblica di Brindisi e Presidente dell’Osservatorio permanente su Gioco, Legalità e Patologie dell’Eurispes, aggiungendo: “E’ chiaro che vi sarebbero, di conseguenza, anche delle ricadute negative in termini occupazionali che superano le 10mila unità. La riduzione dei volumi di gioco lecito inoltre presenta un rischio: potrebbero aumentare progressivamente quelli del gioco illegale, sempre più diffuso”.

Direzione antimafia: "Gioco pubblico di grande interesse per la criminalità organizzata" 

Maria Cristina Palaia, Sostituto Procuratore presso la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha inoltre sottolineato: “Il settore dei giochi è di grande interesse per la criminalità organizzata, che va aumentando perché continua a crescere il volume di affari. Tutto ciò a fronte di uno scarso rischio per le investigazioni, che sono molto complicate perché portano sempre più spesso verso paesi esteri che offrono scarsa collaborazione”

 “La magistratura continuerà a fare il proprio dovere, anche perché via via si sta impratichendo nell'analisi di queste strutture criminali ma, nonostante l'ampiamento del gioco lecito, le organizzazioni criminali continuano a provare a inserirsi nel settore. Occorre che il legislatore dia una legge organica per disciplinare la materia, anche a uso e consumo di chi queste leggi deve applicarle. È necessario che il settore cerchi di fornire il più possibile le segnalazioni di operazioni sospette” ha spiegato.

A tal proposito il Generale Giuseppe Governale, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, nel corso della presentazione della ricerca ha messo in luce: “La mafia ha una sempre avuto una grande visione, ha sempre fatto il rapporto costi-benefici: insomma, va dove cresce il PIL e dove la normativa antimafia è ridotta o meno efficace. Le indagini sul settore del gioco ci suggeriscono che c’è un collegamento tra la nostra mafia e i grandi interessi che ci sono a Malta”.

“La mafia si muove secondo due direttrici: nel gioco legale - attraverso le estorsioni o cercando di manomettere i dispositivi - e nel circuito illegale, producendo un network alternativo e sfruttando normative statali o territoriali farraginose. Dobbiamo sensibilizzare le persone, soprattutto i più giovani. Servono una legislazione attenta e delle forze di polizia che abbiano le competenze per intercettare questo business”.

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