Eurogruppo valuta piano Atene: manca fiducia. Gelo da Berlino
Strada in salita, molto molto dura. All’Eurogruppo è cominciata la discussione sulle proposte approvate in nottata dal Parlamento greco. Ma ci sono già pesantissime perplessità - stando alle indiscrezioni che filtrano da Bruxelles dove è in corso il vertice - opposte ministri delle Finanze. «Non ci siamo ancora» riassume il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, affatto positivo sulla possibilità di raggiungere un accordo con la Grecia. «Sarà una riunione molto difficile - ha detto prima dell’inizio dell’Eurogruppo convocato a partire dalle 15 - ci sono criticità nella sostanza, sui contenuti delle proposte, sia dal punto delle riforme che dei conti pubblici, e c’è un importante problema di fiducia». I greci devono impegnarsi molto seriamente «per ricostruirla»: i partner vogliono essere sicuri che «quanto promesso viene davvero realizzato». Pesanti le parole che vengono da Wolfgang Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze: «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia». Ancora più duro, aggiunge: «Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati» europei, ha aggiunto. Paletti vengono posti anche dal ministro delle Finanze austriaco, Hans Jorg Schelling: «Abbiamo bisogno di garanzie sull’attuazione delle riforme greche». Quel che emerge è un problema di fiducia verso l’esecutivo greco da parte di molti tra i ministri delle Finanze dell’eurozona. Alcuni di loro chiedono garanzie sulle reali capacità e volontà di attuazione delle riforme e delle misure fiscali da parte di Atene.
«Noi non siamo qui per concludere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante, visto che si sta parlando di un programma Esm che è di medio termine e molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo, ma sicuramente ce la metteremo tutta». Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. «La riunione si preannuncia lunga - ha aggiunto Padoan - ma c’è spirito costruttivo».
Che la strada fosse in salita lo aveva detto in mattinata il quotidiano tedesco Frankfurt Allgemeine. Il piano di Atene, inviato giovedì notte, da 12 miliardi viene definito «una base per il negoziato» ma serviranno «misure supplementari» per raggiungere gli obiettivi di bilancio e maggiori riforme. Fonti diplomatiche comunitarie avevano confermato, prima del via della riunione, che Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale «hanno compiuto una prima valutazione congiunta delle proposte di riforma greche inviate giovedì notte, e sotto certe condizioni vedono le proposte come una base per negoziare un programma Esm».
Altre indiscrezioni fanno però riferimento a un persistente scetticismo: «Le cifre elevate del fabbisogno greco per i prossimi tre anni potrebbero essere troppo alte e troppo soggette a cambiamenti improvvisi» tanto che potrebbero rendere insufficiente il pacchetto approvato dalla Grecia, ha detto una fonte vicina ai colloqui. Un'altra ha spiegato che c'è il 60% di possibilità che l'Eurogruppo si chiuda con un accordo. La Francia è attualmente il maggior alleato di Atene tra i paesi dell'euro.