Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha chiuso il primo semestre 2020 con una perdita consolidata di 1,3 miliardi, dovuta all'impatto negativo che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla performance delle controllate.
La posizione finanziaria netta e' negativa per 3,08 miliardi di euro. La variazione negativa di 450 milioni - spiega la societa' - e' principalmente dovuta all'investimento in Via Transportation e in Gedi (391 milioni) e al pagamento dei dividendi agli azionisti (100 milioni) parzialmente compensato dai dividendi ricevuti dagli investimenti (95 milioni) e da altre variazioni.
Exor registra al 30 giugno un Nav (Net Asset Value) di 21 miliardi di dollari, diminuito del 19,9% rispetto ai 26 miliardi del 31dicembre 2019. A oggi Exor ha in parte recuperato terreno, attestandosi a quasi 23 miliardi. La performance del Nav deriva principalmente dalla performance di mercato delle societa' quotate e anche dall'aggiornamento del valore di PartnerRe da parte di un esperto indipendente (in seguito all'annuncio di Exor della decisione di mantenere la proprieta' della societa' dopo la decisione di Covea a maggio di non rispettare gli accordi presi).
Dallo scoppio del Covid-19 Exor e le sue controllate hanno adottato misure per proteggere sia i loro dipendenti che la loro comunita' e rafforzare al contempo la loro posizione finanziaria. Nel primo semestre la holding del gruppo Agnelli ha fatto accesso al mercato di capitali a lunga scadenza emettendo un bond a 10 anni di 500 milioni di euro e riaprendo il suo bond con scadenza ottobre 2034 (14 anni) aumentandolo di 200 milioni. Il 10 agosto Exor ha completato con successo l'acquisizione di Gedi ed e' stato pertanto avviato il suo delisting. A seguito del loro reinvestimento, Cir and Mercurio detengono ora una quota del 5% in Gedi.
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