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Economia
Fca assume, ammortizzatori stop: decolla il polo elettrico di Mirafiori

Stop al contratto di solidarietà, in Fca si torna ad assumere. Gli incentivi per gli acquisti dell’auto elettrica in Italia iniziano a sortire gli effetti sul colosso automobilistico italo-americano alle prese con la fusione con la francese Peugeot. Secondo quanto hanno rivelato alcune fonti industriali, il gruppo guidato da Mike Manley chiuderà anticipatamente il ricorso agli ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà) per gli occupati del polo produttivo torinese: a fine mese rientreranno, infatti, al lavoro a pieno regime le 4.200 tute blu di Mirafiori e di Grugliasco, dove si produce la Maserati. 

La decisione, che segue gli investimenti sull’elettrificazione previsti dal piano industriale Fca per l’Italia, serve per far fronte alle necessità legate al lancio dei nuovi modelli elettrici della 500 e del Ducato e della Maserati, a partire dalla Ghibli Hybrid attualmente in fase di lancio.

Fca, inoltre, assumerà altri 20 apprendisti per profili specializzati (team leader, conduttore impianti automatici e manutentore) che andranno ad aggiungersi ai 50 già in fase di inserimento: circa 70 unità in tutto a fianco dei quali sono previsti anche l’assunzione di otto giovani ingegneri per ruoli tecnico-specialistici legati al lancio dei prodotti elettrici e circa 270 inserimenti temporanei fino a fine anno, fra somministrati e distacchi. 

Il Lingotto ha comunicato che nello stesso tempo nel complesso di Mirafiori  sta proseguendo la messa a regime dei macchinari e l'inserimento di personale necessario per la produzione di mascherine chirurgiche. Si tratta di una attività realizzata nell'ambito delle iniziative promosse dalle autorità governative nella lotta contro coronavirus e per la quale è previsto l'utilizzo degli impianti per tre turni di lavoro al giorno.

"Il Governo ed io personalmente seguiamo con attenzione l'evoluzione della fusione tra Fca e Psa; magari tra attenzione e preoccupazione c'è una parte di intersezione ma non siamo ancora arrivati alla preoccupazione perche' abbiamo segnali che ci mostrano che il Piano di Fca in Italia, grazie anche alla garanzia richiesta e agli impegni aggiuntivi richiesti al gruppo al piano industriale e la conferma del piano stesso danno i primi risultati”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, rispondendo al question time della Camera sul progetto di fusione tra Fca e Psa. Altrimenti, ha aggiunto il ministro, "non sarebbe stata possibile la comunicazione di Fca che gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco concluderanno gli ammortizzatori sociali da fine settembre e ci sarà la piena occupazione”.

Quanto alle preoccupazioni per lo spostamento di alcune produzioni, il ministro ha precisato che "lo stabilimento in Polonia di Fca non è uno stabilimento di oggi e col cambio di piattaforma potrà avere uno spostamento di fornitori, ma non per forza da fornitori italiani a francesi; potrà esserci qualche fornitore che non entrerà in quella commessa che potrà essere utile per altri". 

Patuanelli ha ricordato l'avvio della nuova linea 500 elettrica a Torino "che era prevista in Polonia" delle Jeep Renegade a Melfi "che erano previste in Messico", oltre l'avvio della nuova Maserati a Modena, la Tonale a Pomigliano. E ha concluso: "C'è una grande attenzione del Governo per il mantenimento del piano industriale da 5 miliardi in Italia e c'è ovviamente attenzione a garantire che i fornitori che oggi garantiscano le componentistica possano continuare a farlo e possano avere opportunità di crescita grazie alla crescita del gruppo”.

Per la Fiom-Cgil si tratta di “una buona notizia per le lavoratrici ed i lavoratori che per anni hanno subito l'impatto negativo sul proprio salario della cassa integrazione”. Ma ora “occorre consolidare gli investimenti attraverso l'implementazione dei modelli e delle propulsioni per arrivare alla vera piena occupazione in tutti gli stabilimenti Fca in Italia che ancora sono in cassa”, hanno scritto in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale Fca per la Fiom-Cgil-

I due sindacalisti hanno sottolineato come "gli incentivi sono stati utili al rilancio delle vendite ma bisogna avere un piano perchè finito l'effetto non si torni a gestire le flessioni del mercato". Per questo "è necessario che azienda e Governo investano per garantire modelli mass-market che assicurino stabilmente la piena occupazione”.

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