Fca, spettro Dieselgate. Titolo giù: Borsa, Parigi annulla l'effetto spin-off - Affaritaliani.it

Economia

Fca, spettro Dieselgate. Titolo giù: Borsa, Parigi annulla l'effetto spin-off

Secondo Fca "le accuse riportate dal quotifiano Le Monde sono prive di fondamento"

Fiat Chrysler sull'ottovolante a Piazza Affari. I titoli della società, che in avvio erano salite in testa al Ftse Mib con rialzi superiori al punto percentuale, sono poi scivolate in rosso e hanno chiuso a -0,95%. Sono passati di mano 10,7 milioni di pezzi a fronte di una media di 11,7 milioni in un'intera seduta dell'ultimo mese. Le quotazioni, inizialmente sostenute dalle nuove indiscrezioni, riportate sabato dal Sole 24 Ore, sullo spin off e la quotazione in Borsa della componentistica (Magneti Marelli e forse Comau) entro il primo semestre del 2018, hanno invertito la rotta sulla scia delle indicazioni riportate da Le Monde in merito all'inchiesta "dieselgate" in Francia.

Secondo il quotidiano transalpino, che cita il procedimento d'infrazione aperto dalla Direzione generale della concorrenza, consumo e repressione delle frodi (Dgccrf) trasmesso nel marzo scorso all'autorità giudiziaria, Fca rischia una sanzione da 9,62 miliardi e quindi superiore anche ai 5 miliardi che potrebbero essere comminati al gruppo francese Psa (Peugeot e Citroen). "La cifra figura nero su bianco sul verbale d'infrazione che sintetizza i fatti contestati a Fca", scrive Le Monde. Come Psa, Renault e Volkswagen, Fca è sospettata di aver manipolato i motori di alcuni modelli diesel per superare i test di omologazione e nascondendo i veri livelli di emissione di ossido d'azoto.

Da parte sua, Fca France sottolinea che "Fca non è stata accusata di alcun reato in questa vicendà e ribadisce che "sebbene non informata dei fatti riportati, sta collaborando con l'autorità giudiziaria francese'. Fca France è convinta che "le accuse riportate dalla stampa siano prive di fondamento e deplora il fatto che informazioni relative alle indagini siano rese di dominio pubblico ancor prima che Fca abbia avuto l'opportunita' di accedere ai documenti".

Fca quindi "si riserva tutte le azioni appropriate per proteggere i propri diritti nel caso". Fca ricorda inoltre di aver già "fornito dimostrazioni dettagliate alla Dgccrf e al Ministero dell'ambiente del fatto che i risultati di alcuni test effettuati non corrispondono a quelli di test fatti non solo da Fca ma anche dal ministero italiano dei Trasporti".

Fca esprime quindi "le più ampie riserve su test condotti su singoli veicoli e con metodologie non previste dalla normativa vigente". Fca attende 'l'opportunità per rispondere a queste affermazioni, nel caso in cui vengano effettuate, e di dimostrare che i propri veicoli diesel rispettano i requisiti di emissioni, come confermato dall'autorità competente sull'omologazione dei veicoli Fca, che è il ministero italiano dei Trasporti". Fca resta quindi fiduciosa "che la questione sarà chiarita a tempo debito".