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Economia
FeBAF e Srm, Mediterraneo sempre strategico ma il futuro è nella finanza blu

Il Mediterraneo può diventare un’area di forte integrazione economica e finanziaria, tale da incrementare stabilità e sviluppo sostenibile di molti paesi che si affacciano sulle sue sponde. Per realizzarla, saranno necessari nei prossimi anni cospicui investimenti di lungo termine e sostenibili, un’Europa lungimirante nei suoi programmi di sviluppo e intervento, un’Italia attrezzata per essere leader nella regione.

Sono alcune delle considerazioni sull’importanza del Mediterraneo per il nostro Paese emerse all’Euromediterranean Investment Forum, la due giorni di Napoli organizzata da FeBAF (Federazione Banche Assicurazioni e Finanza) e centro studi Srm (il centro studi per il Mezzogiorno del Gruppo Intesa Sanpaolo) che ha presentato in quest’occasione il 6° rapporto annuale "Italian Maritime Economy". Una regione, quella dei paesi che si affacciano sul “mare nostrum”, con 800 milioni di consumatori e 7 miliardi di euro di scambi commerciali; un’economia marittima da record, grazie anche al raddoppio del Canale di Suez - oltre 18 mila navi e 983,4 milioni di tonnellate di merci transitate con un cambiamento in corso degli assetti mondiali del trasporto marittimo soprattutto lungo la rotta Est-Ovest. L’Italia è il terzo paese in Europa per occupazione nel settore marittimo e scambi commerciali con i paesi dell’area cresciuti di oltre il 50% negli ultimi anni. Se si effettuassero investimenti tali da aumentare del 10% il traffico dei porti, si genererebbe un impatto sul valore aggiunto prodotto dalla filiera marittima pari a ulteriori 3,2 miliardi di euro, con le imprese del Mezzogiorno che già realizzano il 65% del loro import/export via mare per un totale di 58 miliardi di euro.

Al Forum, che ha visto la presenza di quasi 300 partecipanti tra rappresentanti delle istituzioni nazionali ed internazionali, operatori, banche, assicurazioni, sono intervenuti per FeBAF i vice presidenti Innocenzo Cipolletta (numero uno di Assonime e Aifi) e Augusto dell’Erba (presidente di Federcasse) e il segretario generale, Paolo Garonna (nella foto). Mentre le linee guida del Rapporto annuale di Srm sono state illustrate dal presidente, Paolo Scudieri e dal direttore generale, Massimo Deandreis.

Come dimostra l’attualità della questione migratoria, c’è molto da fare per raggiungere obiettivi accettabili di crescita inclusiva e sostenibile nell’area tali da generare occupazione e prosperità. A tal fine, è stato sottolineato al Forum, il fattore decisivo sono gli investimenti e il loro finanziamento, una politica complessiva che supporti investimenti di medio e lungo termine, infrastrutture, piccole e medie imprese che sono il tessuto connettivo dell’intera regione. Un insieme di politiche e strumenti definito “finanza blu”, a coniugare l’attenzione per l’ambiente marittimo e per la sostenibilità, chiavi di volta di ogni policy di sviluppo. L’Unione europea dovrà giocare, in questa legislatura, un ruolo decisivo nel continente africano, in particolare nei paesi del c.d. Maghreb, con una estensione geografica dei suoi piani di investimento e di integrazione dei mercati dei capitali.  FeBAF –dal canto suo- intensificherà le sue iniziative di cooperazione con le “omologhe” dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, dopo aver firmato un accordo quadro con le associazioni bancarie e assicurative tunisine nel 2017 durante il Rome Investment Forum. Il primo Euromediterranean Investment Forum è stato organizzato in cooperazione con Intesa Sanpaolo e il supporto di Gruppo Tecno.

 

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