La carta infiamma Piazza Affari: Fedrigoni pepara l'Ipo
A fermarlo fu, nel settembre di tre anni fa, il vortice in cui precipitarono l'Italia e lo spread. Ma ora Fedrigoni è pronto a riprovarci e a sbarcare presto a Piazza Affari.
Il gruppo veneto della carta, infatti, ha deciso che è arrivato il momento giusto per quell'Ipo saggiamente rimandata nel 2011. A convincere Alessandro Fedrigoni, presidente e nipote del fondatore del gruppo, è stato anche l'advisor, Mediobanca, che secondo indiscrezioni potrebbe puntare a una valutazione tra 760 e 850 milioni di euro.
Obiettivo: "Crescere, fare acquisizioni, conquistare mercati". Fedrigoni, oltre alle attività tradizionali legate alla carta, è uno dei fornitori della Banca Centrale europea per la stampa dell’euro, e produce anche rupie, yuan fino alle carte per assegni e passaporti, grazie alle tecnologie realizzate a Fabriano dalle Cartiere Miliani, rilevate dal Poligrafico dello Stato.