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Economia
Ferragamo, voci di Opa. Poletto perde il feeling con la Borsa
Ferruccio Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo spa

Giornata da cardiopalma ieri in Borsa (mentre oggi il titolo torna negativo subito dopo il suono della campanella di Piazza Affari) per Ferragamo. Dopo una partenza negativa (-3%) dovuta ai deludenti dati di bilancio, il titolo è risalito in modo impetuoso sino a chiudere a + 2,25%. Risultato ancora più straordinario perchè in controtendenza rispetto agli indici di Borsa che a metà mattina segnavano più 1% per ridursi a poco sopra lo zero a fine giornata. Motivo della cattiva reazione dei mercati sono i deludenti risultati di bilancio: fatturato pari a 1,39 miliardi (-3,1% rispetto all'anno precedente). Inoltre nel quarto trimestre i ricavi sono diminuiti dell' 8,4%.

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Dati che che sono stati subito bocciati dalle principali banche d'afffari - Morgan Stanley, Banca Akros, Equita Sim, Mediobanca - le quali hanno rivisto al ribasso il loro giudizio sul titolo e sul target del prezzo delle azioni. In particolare, molto negativo è il giudizio di Raymond James: "Ci aspettiamo che Ferragamo continui a sottoperformare la crescita del mercato dei beni di lusso nel 2018; prevediamo ulteriori tagli dell'EPS dopo questi conti; il gruppo deve investire in modo significativo per rendere il brand interessante e questo probabilmente peserà ancora sul margine quest'anno; non speculiamo su un'acquisizione di Ferragamo da parte di un'altra società del lusso nel breve termine, ma non possiamo escluderla se il marchio non riuscisse ad essere rilanciato".

Visto l'andamento del titolo sembra di essere ritornati alle "mura cinesi" di antica memoria quando con la mano destra si scriveva "vendere" e con la mano sinistra si comprava ciò che i risparmiatori in preda al panico vendevano. Il piano illustrato da Eraldo Poletto Ceo di Ferragamo all'Investor Day svoltosi all'inizio del 2017 prevedeva un rilancio della società decisamente gagliardo: svolta digitale conseguita mediante lo sviluppo dell'e-commerce e la riduzione dei punti di vendita fisici; crescita del MOL ottenuta mediante riduzione dei costi. Con l'obiettivo di crescere a velocità doppia rispetto a quella del mercato.

ferragamo
 

La storia di Ferragamo è emblematica. Fondata nel 1927 e guidata da Salvatore Ferragamo fino alla sua morte avvenuta nel 1960, l'azienda è sempre rimasta nelle mani della famiglia. Dalla lontana Irpinia sino alla svafillante Hollywood una storia di incredibile successo.

Oggi l'azienda fa parte di una categoria speciale; negli Usa le chiamano aziende unicorno (quelle che valgono un miliardo di dollari e che di conseguenza vengono ricercate dagli investitori) mentre in Italia vanno sotto il nome di "unicum", cioè uniche nel loro genere. Ovvero, aziende come Ferrari, Brembo, Interpump, Moncler, Amplifon, il cui denominatore caratterizzante è la capacità di progettare e produrre beni unici ed esclusivi che solo loro sanno fare. Il premio per chi appartiene a questa categoria è una "sopravvalutazione positiva" delle quotazioni. Concetto che gli analisti non hanno ancora compreso. Le voci che si sono susseguite in giornata e che hanno sostenuto il titolo sono state quelle di una possibile OPA sul gruppo, nonostante Ferruccio Ferragamo l'anno scorso avesse ribadito che l'azienda non è in vendita e che la famiglia intende restare alla guida della società.

(Segue...)

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