FiberCop -Open Fiber, intesa in salita per la cessione dei lotti. In ritardo i lavori per il piano Italia a 1 Giga - Affaritaliani.it

Economia

FiberCop -Open Fiber, intesa in salita per la cessione dei lotti. In ritardo i lavori per il piano Italia a 1 Giga

Entrambe le società hanno vinto le gare per portare la fibra ottica in oltre 3 milioni di edifici in Italia entro la fine di giugno 2026. Ma gli edifici cablati sono solo la metà di quelli previsti

di Maddalena Camera

FiberCop -Open Fiber, ultima chiamata per la cessione dei lotti al 30 giugno le ipotesi allo studio ma intesa difficile

Il governo spinge per un accordo ma i due operatori che possiedono le reti di accesso fisse tlc in Italia non trovano un accordo. Il termine per Open Fiber e FiberCop è il 30 giugno. Entro questa data dovrebbe essere raggiunta una intesa per la cessione di alcuni lotti nelle aree grige da parte di Open Fiber a Fibercop cosa che permetterebbe di accelerare i lavori del piano Italia a 1 Giga che è finanziato con i fondi europei del Pnrr e per questo dove essere finito entro giugno 2026.  

FiberCop e Open Fiber, che sono partecipate in maniera massiccia dal governo italiano,  infatti hanno vinto le gare per  portare la fibra ottica in oltre 3 milioni di edifici in Italia entro la fine di giugno 2026, nell'ambito di un programma da 3,4 miliardi di euro finalizzato alla realizzazione di reti a banda larga ultraveloce. Ma gli edifici cablati, al momento, solo la metà dei 3,4 milioni previsti con Open Fiber, che si era aggiudicata 2,2 milioni di edifici,  in ritardo rispetto a FiberCop.

E dunque da aprile si susseguono incontri tra le due aziende per la cessione di alcuni lotti  dato che il governo vuole recuperare i ritardi e rispettare la scadenza di giugno 2026, altrimenti niente fondi Pnrr. Le difficoltà nel negoziato sarebbe nel prezzo proposto da Fibercop per rilevare i lotti di Open Fiber che sarebbe giudicato troppo basso. Inoltre i lotti rientrano nel piano di finanziamento che le banche hanno garantito a Of. Ed è per questo che  Open Fiber  è restia all'accordo sostenendo che sarebbe difficile completare rapidamente un potenziale scorporo dei lotti  inserendo anche la difficoltà a trovare un accordo per una valutazione coerente degli stessi in breve tempo. La questione riguarda la possibile cessione, da tre a cinque lotti, nelle aree grigie, ossia a parziale fallimento di mercato perché non densamente abitate, che sono stati assegnati a Open Fiber.

I ritardi dovrebbero essere intorno a 250 mila numeri civici ancora da cablare, una cifra che mette a rischio anche gli obiettivi che devono essere raggiunti entro il 30 giugno prossimo in occasione della verifica  periodica da parte di Infratel, ossia la società pubblica che sovrintende al piano Italia a 1 giga. Guarda caso la scadenza Infratel coincide anche con la proposta di Fibercop per il passaggio di questi lotti sotto la sua responsabilità. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche la cessione degli asset lasciando però la valutazione economica  che verrebbe fatta in un secondo momento.

L'accordo certamente non è semplice e sullo sfondo resta sempre la volontà del governo a fondere le due società operatori di rete dando così vita alla ormai nota "rete unica", che risolverebbe in un colpo tutti i problemi. L'Italia è comunque  in ritardo rispetto agli altri Stati  Ue per quanto riguarda la copertura di internet ad alta velocità. Secondo l'Ue, circa il 60% delle famiglie italiane ha accesso alla banda larga ultraveloce contro una media Ue del 79% degli altri Paesi. 

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