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Economia
Fiorucci, il prosciutto non tira più: in arrivo licenziamenti di massa
Fiorucci azienda alimentare

Fiorucci, tagli in arrivo per il salumificio di Pomezia e Parma 

Il prosciutto non tira più. Era già nell'aria, ma ora la crisi aziendale è stata confermata: lo storico marchio italiano Fiorucci ha fatto scattare la procedura di mobilità per 216 lavoratori. Già lo scorso agosto, quando l’azienda era passata di proprietà dalla multinazionale messicana Sigma Alimentos a due fondi, il tedesco Navigator Group e l’irlandese White Park Capital, l'atmosfera non era delle migliori. Ora, i due stabilimenti coinvolti al momento nella crisi sono quello romano di Pomezia, con 200 esuberi, e quello di Parma con 16 esuberi. Il management della società ha informato i sindacati della ristrutturazione soltanto quattro giorni prima. “Il piano, si legge in una nota dell’azienda, prevede una serie di azioni volte alla crescita di Fiorucci sia sul mercato italiano sia in quello internazionale, con un particolare focus su Paesi chiave come Germania, Austria, Francia e Regno Unito. L’obiettivo è di raggiungere un aumento di fatturato del 20% e soprattutto un ritorno alla redditività media del settore”.

 

 

Fiorucci azienda alimentare

 

 

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Fiorucci azienda alimentare

 

 

 

La notizia ha allarmato i sindacati che hanno già chiesto un incontro urgente con l'azienda, entro il primo dicembre. A preoccupare è il ricorso al contoterzismo: le sigle contestano le cifre del piano di rilancio, che l’azienda ha fissato in 30 milioni in 6 anni, a fronte di 9 milioni all’anno di risparmi ottenuti con il solo licenziamento dei lavoratori. Lo stesso lunedì 27 novembre, allo stabilimento di Pomezia, si sono tenute assemblee e picchetti. “L’azienda, si legge in una nota congiunta di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, ha rappresentato in modo incompleto le azioni che intende mettere in atto per rilanciare le produzioni e per incrementare le quote di mercato Fiorucci in Italia e all’estero, con l’obiettivo di invertire una tendenza negativa che si protrae da oltre un decennio”.

Immediata la reazione dell'azienda. “Le iniziative che prendiamo oggi, ha dichiarato Claudio Rustioni, amministratore delegato di Fiorucci Spam, hanno l’obiettivo di fare in modo che la storia del gruppo prosegua, che gli stabilimenti restino in Italia e continuino a generare benessere nel loro territorio di riferimento. Le azioni che abbiamo previsto sono indispensabili e non più rinviabili se vogliamo salvaguardare il futuro dell’impresa. Grazie ai nuovi finanziamenti l’azienda, in questo momento, non ha posizioni debitorie e dispone di liquidità sufficiente per garantire continuità operativa e di pagamenti. Ci concentreremo sull’automazione e modernizzazione degli impianti, sull’acquisizione di distributori e catene retail nel Nord Italia e all’estero e sulla sicurezza sul lavoro e l’igiene per tutelare sia i nostri dipendenti che i clienti finali”.  

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