Fisco, il Mef: mai più condoni. 80 in Italia. 91 mln evasi all'anno
"L'efficacia della strategia di contrasto alla evasione fiscale passa sicuramente attraverso la decisione di non fare piu' ricorso allo strumento dei condoni". E' quanto si legge nel Rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale, pubblicato oggi dal Mef ed anticipato ieri dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "In passato, la frequenza e l'ampia portata dei provvedimenti di condono, una vera e propria costante del nostro Paese, ha generato nei contribuenti il diffuso convincimento di poter beneficiare, in futuro, di sensibili sconti sui tributi evasi, contribuendo cosi' a minare la credibilita' dello Stato, soprattutto nei confronti dei contribuenti onesti, la cui attitudine alla assolvimento puntuale degli obblighi tributari e' stata scoraggiata".
Nella storia tributaria italiana, si legge ancora nel Rapporto, "costanti sono stati i condoni tributari: dall'Unita' a oggi ve ne sono stati oltre 80". Secondo il documento del Mef "in una ottica comparatistica, gli svantaggi derivanti dalla utilizzo degli istituti perdonistici tributari sono di gran lunga superiori". Infatti "un condono deve contenere, per essere appetibile, uno sconto significativo delle sanzioni previste", inoltre "attenuare le sanzioni equivale a lanciare messaggi al contribuente razionale di incentivo ad evadere, nel medio, lungo ed anche breve periodo, tenuto conto anche delle basse probabilita' di essere effettivamente controllati in futuro".
Inoltre il rapporto di Via XX Settembre ha fatto sapere che l'importo delle principali imposte evase ammonta mediamente a 91 miliardi l'anno. "I successi nel contrasto all'evasione e nell'aumento della tax compliance, insieme alla riduzione dell'area dell'erosione fiscale genereranno risorse aggiuntive che saranno destinate interamente a finanziare sgravi fiscali cioe' a ridurre la pressione fiscale sui contribuenti che si comportano correttamente", conclude il rapporto.