Evasione/ Padoan: "Meno blitz e più accordi con i contribuenti"
Il governo Renzi dichiara guerra all'evasione, cercando di risolvere il "problema alla radice e non con i blitz". Come? Attraverso il miglioramento della "tax compliance". Intervenendo a un convegno in Parlamento, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan illustra nel dettaglio le strategie del Mef per arginare un'evasione che ogni anno produce un "buco da 90 miliardi di euro", buco che costringe poi i `soliti noti´ ad una pressione fiscale ormai intollerabile.
La risposta per Padoan può venire soltanto dall’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali da parte del contribuente, che per il numero uno di Via XX Settembre ha fatto registrare "casi di successo" nei Paesi dove tale principio ha già preso piede. "Noi possiamo produrre casi di successo e lo faremo in misura crescente, andando avanti", ha assicurato il ministro.
Diversi gli interventi in Stabilità per contrastarla. Ai comuni, secondo emendamento alla legge di Stabilità approvato in commissione Bilancio alla Camera che fa riferimento alla partecipazione dei comuni al contrasto all’evasione, andrà una quota pari al 55% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi, riscossi anche questi a titolo definitivo, a seguito dell’intervento del comune cha ha partecipato all’accertamento stesso.
Per Padona è centrale dimostrare che l’impegno del governo è quello di "abbattere le tasse in modo permanente e credibile" e che questi "abbattimenti devono essere finanziati da abbattimenti della spesa permanenti e credibili", come prova a fare la legge di Stabilità: sono questi, ha spiegato poi Padoan, "la composizione e il principio ispiratore" della manovra. Ma poi, con la delega fiscale, bisognerà "muoversi verso una logica di aggiustamento complessivo del trattamento fiscale per la famiglia".