Credito tricolore/ Sindrome slovena per le banche italiane. Fitch lancia l'allarme sofferenze

L'agenzia di rating Ficth vede nero nel futuro della banche italiane. Un report che prende in esame l'andamento preoccupante dei crediti problematici nel sistema bancario tricolore e che, alla luce dell'avvertimento di ieri del presidente della Bce Mario Draghi su una ripresa economica a rischio, fa temere per un circolo vizioso del credit cruch che allontana sempre di più una ripartenza. Ripresa che a inizio 2013 veniva prevista a giugno dalla maggioranza degli economisti.
Il ragionamento è sempre lo stesso: recessione che non molla la presa e crescita delle sofferenze che impongono nuove rettifiche dopo quelle del 2012, mettendo sotto pressione i bilanci delle banche (soprattutto quelle più piccole). Un poco quello che sta succedendo in Slovenia (lì c'è però il pericoloso aggravante che tre delle prime quattro banche sono pubblico, con perdite dunque che si scaricano sul bilancio dello Stato) dove il livello delle sofferenze ha superato il 14% del totale dei crediti erogati al sistema, percentuale che sale al 30% (un terzo circa, dunque) per i primi tre istituti di Lubiana.
"Il nostro outlook per il settore resta negativo poiché le banche italiane si trovano a dover affrontare un altro anno difficile dominato dall'incertezza economica", scrivono gli analisti dell'agenzia a stelle e strisce anche se le banche più forti dovrebbero comunque essere in grado di gestire l'aumento degli accantonamenti, generando utili nonostante le prospettive più deboli. Per Fitch le nuove sofferenze, che hanno raggiunto 125 miliardi lordi a fine 2012 secondo i dati di Bankitalia, difficilmente rallenteranno. Bisogna aspettare che l'economia domestica riparta.
Fitch parla genericamente di ripresa che potrebbe iniziare nella seconda metà di quest'anno; tuttavia, ha avvertito, un eventuale rinvio è destinato a indebolire la qualità degli asset e la redditività delle banche, incidendo negativamente sul profilo del loro debito. Fitch ha anche notato che la capitalizzazione di molte banche italiane è migliorata, nonostante la debole redditività, grazie al continuo processo di deleveraging e di riduzione degli asset ponderati per il rischio.
"Crediamo che sia importante per le banche italiane mantenere riserve di capitale solide per aumentare la capacità di resistenza in un contesto operativo difficile. In caso contrario, i loro rating sarebbero messi sotto pressione". La revisione imposta da Banca d'Italia sui portafogli di crediti ha avuto come conseguenza un significativo aumento della copertura delle sofferenze in alcune banche. "Il rafforzamento degli accantonamenti per le sofferenze è positivo", ha osservato Fitch. Maggiori accantonamenti, secondo l'agenzia, dovrebbero fornire migliori garanzie contro ulteriori deterioramenti nel contesto operativo. Ma la copertura è ancora moderata rispetto agli standard internazionali.